Cultura e Spettacoli / Lecco città
Lunedì 10 Aprile 2017
Lecco, la stagione di prosa
chiude col dramma
Lo spietato “gioco della verità” di Edward Albee ultimo spettacolo in calendario per quest’anno - Milvia Marigliano con Arturo Cirillo sul palco
Martha e George sono una coppia di mezza età che ha invitato a casa un giovane collega di lui e sua moglie. Tra un bicchiere e l’altro, complici l’ora tarda e i fumi dell’alcol, i quattro si addentrano in una specie di “gioco della verità” che porta le due coppie a mettere a nudo tutto di sé, soprattutto i padroni di casa.
È in due parole l’intreccio di “Chi ha paura di Virginia Woolf?” di Edward Albee, ultimo spettacolo della rassegna Teatro d’Autore e della Stagione di prosa del Comune, in scena domani sera alle 21. Diretto e interpretato da Arturo Cirillo nel ruolo di George, grigio professore di storia, vede nel ruolo di sua moglie Martha, figlia del preside di facoltà, Milvia Marigliano e la giovane coppia formata da Nick (Edoardo Ribatto), rampante docente di biologia, e la moglie Horbey (Valentina Picello). Produzione Tieffe Teatro.
La vita reale sul set
La fortuna di questo dramma del 1962 è legata al film di pochi anni successivo, interpretato da Richard Burton e Elizabeth Taylor. Due che di baruffe (anche alcoliche) ne sanno qualcosa, nella vita reale e sul palcoscenico, dove sono stati interpreti di Antonio e Cleopatra e nel film di Zeffirelli “La bisbetica domata”.
«Il testo - ha scritto nelle sue note di regia Arturo Cirillo - credo sia una potente macchina attoriale, cioè penso che esista fortemente in funzione del teatro. Come certa drammaturgia contemporanea, non è tanto nella sua lettura che si coglie la vera qualità della scrittura ma nella incarnazione umorale e psicologica che avviene quando si incomincia a lavorare con gli attori. Un teatro che usa un linguaggio naturalistico ma che non si preclude una possibilità più astratta, anzi direi che la sottende. Già il “basso continuo” dato dallo stato di alterazione alcolica presuppone una forma di recitazione “sporca”. Come anche invita verso una estremizzazione la valenza fortemente simbolica dei quattro personaggi, con la coppia più giovane specchio e parodia di quella più anziana, accomunate da un problema di genitorialità. Un testo bulimico ed estremo, sismico - prosegue il regista -, che mi ha fatto pensare ad una scena smossa essa stessa, sconnessa, che ti scivola sotto i piedi. Una scena che va in pezzi, si spezza, crolla, come il nostro Occidente incapace di uscire da se stesso e vedere il mondo. Il tutto a ritmo di batteria, colpi su colpi».
Chi ha paura del lupo cattivo?
Il testo di Albee è una spietata riflessione sulla nostra cultura, sul nostro egocentrismo, sul nostro cinismo, e sull’amore.
È un classico della drammaturgia nord americana che Arturo Cirillo ha iniziato a frequentare con “Lo zoo di vetro”, rappresentato al Sociale due stagioni fa, con la regia di “La gatta sul tetto che scotta”, entrambi di Tennessee Williams e che proseguirà con “Lungo viaggio verso la notte” di Eugene O’Neill, (1956) premio Pulitzer, in allestimento. A margine. Virginia Woolf, la scrittrice, non c’entra. Sono le parole di una canzoncina (Chi ha paura del lupo cattivo?) che Martha e George canticchiano ogni tanto dall’inizio alla fine.
Biglietti: platea 27 / 20, palchi 23 / 18, 1^ Galleria 17 / 13, 2^ Galleria 12 / 10, ingresso palco 11. (La riduzione per under 25 e over 65). Info Comune di Lecco 0341 367289 - 271870 www.comune.lecco.it.
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