Cultura e Spettacoli / Lecco città
Giovedì 24 Ottobre 2013
Lecco, si alza il sipario
del Cenacolo con l’Ernani
La decima stagione del teatro inizia questo sabato sera con un grande dramma lirico
Sabato alle 21 con l’Ernani, dramma lirico in quattro parti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, prende il via la decima stagione lirica del Cenacolo Francescano di Lecco.
A far rivivere le drammatiche vicende di Don Giovanni d’Aragona che, celatosi con il nome di battaglia di Ernani, si è messo alla testa di un gruppo di banditi con l’intento di sollevare una rivolta contro il re Carlo per vendicare la morte del proprio padre (ucciso dal padre del re), troveremo il tenore Fulvio Oberto (il bandito Ernani, Don Giovanni d’Aragona), il baritono Walter Franceschini (Don Carlo, re di Spagna).
Altri interpreti
Il basso Luca Gallo (Don Ruy Gomez de Silva, Grande di Spagna), il soprano Fernanda Costa (Elvira, nipote e promessa sposa di Don Ruy Gomez), il soprano Alessandra Floresta (Giovanna, nutrice di Elvira), il tenore Roberto Natale (Don Riccardo, scudiero del re), il baritono Valerio Sgargi (Jago, scudiero di Don Ruy Gomez).
Il Coro è il Simon Mayr di Bergamo del maestro Salvo Sgrò, l’orchestra è la Sinfonica di Lecco; sul podio il direttore Aldo Salvagno. Direzione artistica e regia di Daniele Rubboli. I costumi sono di Angaroni&Ciappessoni, scenografie e organizzazione del Cenacolo Francescano.
Se la scelta di aprire la stagione lirica con Giuseppe Verdi poteva essere data per scontata, in coincidenza con il bicentenario della nascita del compositore bussetano, meno scontata è stata la scelta del direttore artistico Rubboli di mettere in scena l’Ernani, un’opera oggi certamente meno conosciuta e frequentata rispetto al Trovatore, alla Traviata o all’Aida.
Tratta da un dramma di Victor Hugo, l’Ernani è un’opera la cui trama non è facile da seguire, sia perché la vicenda narrata è intricata, sia perché i personaggi (re Carlo, Ernani e Silva) agiscono sotto mentite spoglie. L’unico personaggio che non si traveste mai è Elvira, la donna di cui tutti e tre i protagonisti sono follemente innamorati. Così la lotta all’ultimo sangue per contendersi Elvira si intreccia con la promessa di vendetta di Ernani per la morte del padre, con trame e intrighi nati nei sotterranei del castello, con travestimenti continui, con patti scellerati.
Subito un successo
Dobbiamo dire che il pubblico, seppure di fronte a un’intricata vicenda, ha decretato da subito, sin dalla trionfale prima rappresentazione del 9 marzo 1844 alla Fenice di Venezia, il successo di quest’opera che rappresenta certamente una tappa importante nel percorso compositivo di Verdi che per la prima volta si cimenta con il genere “cappa e spada”, e che, soprattutto, inizia a delineare quell’originale e inconfondibile distribuzione tra voci e ruoli che si definirà nelle sue opere successive.
Sul podio del Cenacolo, alla testa dell’Orchestra Sinfonica di Lecco, troveremo il direttore e maestro concertatore Aldo Salvagno che abbiamo già avuto modo di applaudire proprio all’interno di questa rassegna.
Ingresso allo spettacolo: prima platea 22 euro; galleria 18 euro; seconda platea 15 euro.
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