Cultura e Spettacoli / Lecco città
Venerdì 06 Dicembre 2013
Lecco, concerto per San Nicolò
Al centro la figura di Maria
Tradizionale appuntamento domani in basilica con l’Accademia corale
Pagine di canto gregoriano e interessante selezione di cori
Torna, come ogni anno, il tradizionale appuntamento della nostra città con l’Accademia corale di Lecco e con il concerto di San Nicolò.
Questa edizione, fissata per domani sera, sabato 7 dicembre, alle 21 nella basilica di S. Nicolò, sarà dedicata al giornalista Angelo Sala recentemente scomparso che «ha saputo dare parole e luce alla musica».
La serata, resa possibile grazie al contributo della Provincia di Lecco, della Banca Lecchese, di Autotorino e alla disponibilità di monsignor Franco Cecchin, prevosto di Lecco, vedrà la storica formazione corale lecchese guidata dal maestro Antonio Scaioli presentare un percorso incentrato sull’intreccio «tra la figura di Maria che, con il suo assenso a divenire madre di Gesù, permette la salvezza del genere umano, e il compimento di questo processo di redenzione, preannunciato dai profeti, in un vortice inebriante e potente di lodi all’Eterno».
Intreccio polifonico puro
Il programma prevede, infatti, una prima parte con pagine di canto gregoriano (Veni redemptor gentium, Inno per l’Avvento) a cui si ispira Zoltan Kodaly con il suo “Veni Emmanuel”, canti di polifonia rinascimentale con Tomàs Luis de Victoria (Ne timeas Maria, mottetto a 4 voci) e Hans Leo Hassler (Dixit Maria, mottetto a 4 voci), e musica barocca con Johann Pachelbel (Magnificat, per coro e basso continuo).
La seconda parte della serata sarà invece dedicata a una selezione di cori (Aber der Herr sieht es nicht; Wohl dem, der den Herrn fürchtet; il quartetto Wirf dein Anliegen auf den Herrn; Dank sei dir, Gott; Fürchte dich nicht; Der Herr ging vorüber; Alsdann wird euer Licht hervorbrechen) tratti dall’Elia di Mendelssohn, un oratorio del 1846 su libretto del teologo Julius Schubring.
Dal punto di vista musicale i brani del programma sono accomunati dalla purezza dell’intreccio polifonico delle voci corali, evidente fin dall’inno per l’Avvento che apre il concerto quale classico esempio di monodia gregoriana, dalla quale traggono spunto tutti i successivi brani polifonici.
Organista Borassi
I due mottetti di Tomás Luis de Victoria rappresentano i vertici della polifonia rinascimentale, con la perfezione dell’intreccio contrappuntistico e l’assoluto legame fra la parola e la musica. Il Magnificat di Pachelbel ci porta in epoca barocca con una cantabilità e semplicità armonica che evoca lo stile italiano. Con l’Oratorio “Elia”, ultimo grande capolavoro di Mendelssohn, siamo invece in pieno romanticismo seppur con grossi debiti nei confronti del Settecento, in particolare, di Haendel.
Il concerto vedrà, accanto all’Accademia corale, l’organista Massimo Borassi. Come detto, dirige il maestro Antonio Scaioli.
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