Cultura e Spettacoli / Lecco città
Mercoledì 08 Gennaio 2014
Lecco, Ciak Cenacolo
riparte con un film natalizio
Il film, diretto da Paolo Genovese, è in programma oggi in doppia proiezione, alle 15 e alle 21, nella sala del Cenacolo Francescano
Il nuovo anno a Ciak Cenacolo inizia con un film natalizio, una solida commedia italiana sulla base della sceneggiatura dello spagnolo “Familia” (1996) di Fernando León de Aranoa, che ispirò anche l’americano “Natale in affitto” con Ben Affleck (2004).
Il film, diretto da Paolo Genovese, è in programma oggi in doppia proiezione, alle 15 e alle 21, nella sala del Cenacolo Francescano in piazza Cappuccini a Lecco per la 23esima edizione di Ciak Cenacolo (ingresso 4 euro, 3 euro per gli iscritti alle associazioni Auser Filo d’argento e Avis).
L’inizio è folgorante. Una bella famiglia festeggia il Natale in una confortevole villa, quando il padrone di casa (Castellitto) fa apprezzamenti sgradevoli sul figlio piccolo, dice che non gli piace. Troppo grasso per interpretare suo figlio. E si svela come le stanno cose. L’uomo, deluso dalla vita, ha assunto una compagnia di attori che per penuria di lavoro ha accettato di interpretare la perfetta famiglia natalizia.
La compagnia di guitti, guidata da Marco Giallini, è costituita da Claudia Gerini nei panni di sua moglie, una ex diva incarnata dalla veterana Ilaria Occhini e i giovani Carolina Crescentini, Eugenia Costantini ed Eugenio Franceschini. Per essere un lavoro rimediato tocca molta fatica agli attori. Colui che li ha ingaggiati, cinico e insofferente, fa di tutto per mettere il bastone tra le ruote. L’intervento di una persona estranea e inconsapevole (Francesca Neri, amante di un uomo sposato mollata proprio la vigilia di Natale), scombina le carte.
Nell’insieme la commedia sembra una variante nostrana dell’immortale vicenda dickensiana riguardante il miliardario Ebenezer Scrooge, con una spruzzata di cinismo alla Mario Monicelli. Anche se Genovese graffia molto meno del regista di “Parenti serpenti”, per restare in tema. Ilaria Occhini, che da attrice famosa a comprimaria in una compagnia di quart’ordine reclama il suo spazio con un “fuori programma” in grado di rialzare per un po’ quel tono senza dubbio afflosciatosi nella seconda parte del racconto, ruba quasi la scena a Castellitto. Lieto fine assicurato.
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