Cultura e Spettacoli / Lecco città
Mercoledì 03 Maggio 2017
L’arte ispira l’arte: nasce “Vertigine”
Singolo e video firmato Sulutumana
L’ispirazione da una installazione esposta nella chiesa di San Francesco a Como - Parteciperà al “Videoclip Italia Contest” alla FIM
Un’installazione artistica rielaborata diventa il preludio a una canzone inedita dei Sulutumana. Come? Grazie al video di “Vertigine”, il nuovo singolo – già disponibile in rete – scritto ispirandosi a “Tape”, un’installazione realizzata per la 26ª rassegna internazionale “MiniArtTextil” ed esposta nell’ex chiesa di San Francesco a Como.
Un video che parteciperà al “Videoclip Italia Contest” istituito da FIM Fiera, l’esposizione musicale che si terrà a Lariofiere di Erba dal 26 al 28 maggio.
Altri linguaggi
Un brano, scritto da Gian Battista Galli, leader della band e un videoclip (oltre mille visualizzazioni nell’arco di 48 ore su YouTube) danno forma al progetto di “Vertigine”, non semplicemente una canzone inedita della nota band folk pop nata sul territorio lariano, di cui è da molti anni una straordinaria espressione artistica.
Il video, prodotto dalla società artistica “La Corda”, ideato e realizzato da MarcoRed e Sulutumana, è stato girato nell’ex chiesa di San Francesco a Como e musicato da Galli (voce e fisarmonica) Francesco Andreotti (piano, tastiere, fisarmonica) e Nadir Giori (contrabbasso e basso elettrico), dopo che i musicisti hanno potuto ammirare nella stessa location l’installazione “Tape”. Opera realizzata dal collettivo artistico “Numen / for use” (Sven Jonke, Christoph Katzler e Nikola Radeljković) in occasione della 26ª edizione della rassegna internazionale di fiber art contemporanea a cura di Arte & Arte.
«Siamo rimasti affascinati da “Tape” e abbiamo accettato con entusiasmo di ispirarci all’installazione per un’idea di canzone – spiegano i Sulutumana –. Spesso la nostra musica è scaturita dallo strascico emotivo derivato da altri linguaggi dell’arte quali il cinema, la letteratura e il teatro. Ci piace far proseguire l’onda lunga della bellezza di ciò che ci colpisce traslandola nel nostro mondo, quello della canzone».
Quali sensazioni ha generato nei Sulutumana il “contatto” con l’installazione “Tape”? «Nessun visitatore che abbia visto e percorso l’installazione ne è rimasto indifferente, è stata per tutti un’esperienza mista di gioco e mistero. Ci si sentiva come feti in un ventre materno o come pulviscolo universale nel bel mezzo di una galassia».
Come nel ventre materno
E il video di “Vertigine” trasporta per immagini in movimento proprio questa forma di sensazione, i Sulutumana accolti e protetti come in un metaforico ventre materno, tra penombre e improvvisi squarci di luce, in un’atmosfera insieme di raccoglimento e dolce riflessione. «È stato molto affascinante riflettere su questo per cercare la musica che rievocasse le sensazioni vissute e trovare parole che non fossero descrittive di qualcosa – spiegano i Sulutumana – ma piuttosto evocative di un silenzio ancestrale, che si arrendessero di fronte al cercare di dare un senso logico al mistero universale che ci circonda e che invece si lasciassero andare alla vertigine che tale mistero procura».
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