Cultura e Spettacoli
Martedì 26 Giugno 2012
«Prima comasca per il mio jazz club»
Mario Biondi al festival di Villa Olmo
Sarà Mario Biondi la popstar del festival "Como città della musica", organizzato dal Teatro Sociale Aslico, che si aprirà il 1° luglio a Villa Olmo con un allestimento de "La Traviata" di Verdi e che ospiterà anche l'étoile Eleonora Abbagnato, il teatro cinetico dei Kataklò, ma anche Frankie Hi Nrg e Marta sui Tubi oltre ai numerosi appuntamenti gratuiti "Attorno al festival" che valorizzeranno alcune location insolite della città. Il cantante catanese si esibirà domenica 8 accompagnato da una band d'eccezione, The Italian Jazz Players. Lo spettacolo si intitola "Jazz set" ed è lo stesso Biondi a raccontarne la genesi: «Vogliamo ricreare l'atmosfera magica degli storici club dove proporre brani miei, ma non solo, in chiave jazz»
Il cantante catanese si esibirà domenica 8 accompagnato da una band d'eccezione, The Italian Jazz Players, composta da Daniele Scannapieco al sassofono, Giovanni Amato alla tromba, Claudio Filippini al pianoforte, Tommaso Scannapieco al contrabbasso, Lorenzo Tucci alla batteria e Luca Florian alle percussioni.
Lo spettacolo si intitola "Jazz set" ed è lo stesso Biondi a raccontarne la genesi: «Vogliamo ricreare l'atmosfera magica degli storici club dove proporre brani miei, ma non solo, in chiave jazz».
Cosa deve aspettarsi il pubblico da questo spettacolo che debutta proprio a Como?
È stato un anno pieno di lavoro e non volevo imbarcarmi in un vero e proprio tour, però la voglia di salire sul palco è sempre grande. Così ho deciso di fare poche date... ma buone, come questa: non ho mai cantato a Como e sono davvero felice di farlo. Mi hanno detto che il parco è strepitoso. Per quanto riguarda lo spettacolo, ho pensato di asciugare il sound il più possibile, senza archi, senza grandi formazioni, solo un combo jazz come quelli che si esibiscono nei piccoli locali. Mi sono esibito recentemente a Londra proprio in uno "small club" e l'atmosfera è sempre meravigliosa.
L'avventura di Mario Biondi è partita proprio dai locali. Com'è cambiato l'approccio dopo il successo, dopo avere incontrato tanti artisti importanti che hanno voluto realizzare un duetto, un brano?
Rispetto alla mia vita sento di poter dire che sono sempre lo stesso, con le mie amicizie, la mia quotidianità, anche se il lavoro è tanto. Rispetto ai big... Nel mio ultimo album, "Due", ho voluto, per certi versi, ricambiare il favore ospitando giovani artisti, ma temo che non sia stato capito.
Non era un'operazione di marketing...
Se avessi voluto farla, avrei chiamato amici come Jovanotti, Pino Daniele, Claudio Baglioni, persone straordinarie che mi hanno ospitato nei loro dischi: con dei nomi così le vendite sono assicurate. Però, sarebbe stato il solito disco di duetti con celebrità. Il mio intento, invece, era puramente artistico: fare conoscere personalità, a mio giudizio, meritevoli, ma forse oggi c'è sempre meno tempo per fermarsi ad ascoltare le novità. Detto questo, non mi lamento, sia chiaro: "Due" ha ricevuto il disco di platino, però mi aspettavo che i ragazzi avrebbero avuto un'esposizione migliore a livello mediatico. Comunque non mollo.
Sappiamo di un amore, ampiamente corrisposto, per i grandi autori di pop song, come Burt Bacharach. In ambito jazzistico quali sono i miti personali di Mario Biondi?
Sono cresciuto ascoltando tanta musica diversa. Tra i cantanti jazz amo molto Johnny Hartman, è quasi inutile ricordare la grandezza di Nat King Cole, poi c'è Bill Withers, un vero artista crossover verso il soul. Durante il concerto avremo modo di proporre anche qualche omaggio a questi nomi e qualche standard. Anche i miei brani sono stati riportati alle origini, in forma più scarna, più dinamica, adatta ai musicisti che mi accompagnano, che vengono tutti dal mondo del jazz e sono eccezionali.
Meglio quel mondo o quello del "mainstream"?
Faccio sempre un po' fatica a confrontarmici, soprattutto proprio per quanto riguarda certe logiche. Però le scelte sono sempre io a compierle, in prima persona e alcune occasioni sono molto divertenti, penso alle colonne sonore degli "Aristogatti" e "Rapunzel".
E all'orizzonte?
C'è già un disco nuovo, un tour l'anno prossimo. Ora, vi aspetto a Villa Olmo.
Alessio Brunialti
© RIPRODUZIONE RISERVATA