Cultura e Spettacoli / Tirano e Alta valle
Giovedì 12 Settembre 2024
La stua di Grosio, un gioiello nel museo di Sankt-Moritz
C’è un gioiello di Grosio che si affaccia sul fiume Inn. Nel museo Engadinese di Sankt -Moritz fa bella mostra di sé la stua, la stanza completamente in legno con decorazioni uniche, proveniente dalla casa Negri, abitazione nobiliare situata nel centro storico di San Giorgio, di fronte alla trattoria Pace, quella frequentata da Mario Soldati. Da inizio dello scorso secolo è stata venduta e a Grosio ne è rimasto solamente il ricordo. La stanza di Grosio è l’unica italiana di quelle presenti al museo elvetico e senza ombra di campanilismo è la più bella.
In occasione della giornata del patrimonio europeo la direzione del museo ha invitato uno storico per ognuno delle località presenti con la propria stua nel museo che ne hanno illustrato la storia e l’origine. L’onore ed onore per Grosio non poteva che toccare allo storico Gabriele Antonioli, profondo conoscitore della storia non solo grosina. « Mi ha fatto molto piacere l’invito del museo elvetico che ringrazio perché mi ha permesso di fare chiarezza sulla stua grosina che erroneamente un tempo in Svizzera era indicata come proveniente da un’altra famiglia nobile grosina, quella dei Visconti Venosta, ed invece era dei Negri. Per un secolo, dagli inizi del Novecento al Duemila, era sempre attribuita alla famiglia Visconti Venosta e non alla famiglia Negri. Poi negli spazi della stua, fu aperta la trattoria dei Manara, in attività fino alla fine degli anni Sessanta. Fu venduta per 8500 lire ad inizio del Novecento e con quella cifra i Negri acquisirono l’intero palazzo. Nelle ricerche che ho effettuato è stato possibile dare una datazione certa: l’ epoca della realizzazione è il 1630. Rincresce che un patrimonio locale sia finito all’estero, ma fa piacere che quantomeno sia stato valorizzato in un ambiente idoneo».
Per dare lustro a Grosio , Antonioli si è fatto accompagnare da una coppia vestita in costume grosino: la donna nell’abito da sposa. A fare gli onori di casa la direttrice del museo engadinese di Sankt Mortiz , Allegra Giorgi:« Nella giornata europea del patrimonio europea è stato interessante proporre un incontro del genere. La “sala Grosio” è l’unica sala italiana della collazione. E’ stato un grande piacere aver avuto il professor Antonioli con noi». Antonioli ha anche donato al museo una copia del suo libro “Grosio, 500 anni storia”, scritto con Paolo Ghilotti, Ivan Mambretti e Giacomo Rinaldi. Il museo Engadinese racconta la storia della vallata svizzera che lo ospita: L’Engadina. E’ la rappresentazione di uan tipica dimora locale arredata con elementi locali e tradizionali provenienti da case della valle. E’ stato creato da due collezionisti locali. Fra le altre località sono presenti Savognin e Scanf.
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