Cultura e Spettacoli / Sondrio e cintura
Domenica 24 Settembre 2017
La statale non è rock, Lupomanopola sì
Stefano Calneggia, di Piateda, è un vigile del fuoco a Sondrio con la passione per la musicaL’uomo dal ciuffo ribelle alla Elvis canta in un video il brano “Statal 38”, in dialetto sulle note di “All Shook Up”.
Impazza su You Tube l’ultima creazione di Lupomanopola, l’uomo dal ciuffo ribelle alla Elvis che canta “Statal 38” in dialetto sulle note di “All Shook Up”. Un video che viaggia, in tutti i sensi, sia sulla strada, nota per la sua proverbiale lentezza presa di mira in modo sorridente nel testo, sia sulla rete, dove sta conquistando visualizzazioni (più di diecimila in una settimana), tanto che la Sony, proprietaria dei diritti del Re del Rock, è intervenuta proponendo di inserire pubblicità da condividere con l’autore.
Lupomanopola è Stefano Calneggia, di Piateda, vigile del fuoco a Sondrio e, nel tempo libero, alle prese con mouse e pc per creare questi video parodistici, sullo stile di Weird Al Yankovic (memorabile la sua “Eat it” che canzonava Michael Jackson) ma anche, viaggiando più indietro dei Gufi dell’appena scomparso. Stefano, “Lupo” per tutti è anche il cantante dei Di Parpo, gruppo che coverizza con ironia ma anche con grande passione i mitici Deep Purple, ora in pausa di riflessione. Stefano è oggi “one man band” in questo progetto assolutamente solista, che viene dopo le rivisitazioni di “Diana” di Paul Anka tramutata in “Giuliana”, “Tutti Frutti” di Little Richard diventata “Liciulituti”e “Johnny B Goode” di Chuck Berry trasformata in “La frenada” Canzoni dell’epoca d’oro del rock and roll che hanno fatto sognare più di una generazione per divertenti video postati sul canale come una piccola compilation.
Ma il quarantesimo della morte di Elvis non c’entra”, conferma Calneggia. «È stata solo una coincidenza, volevo cimentarmi con uno stile vocale diverso dal mio solito. E, naturalmente, divertirmi un po’ perché questo è l’unico motivo con cui è nata l’idea. Ho fatto tutto da solo, aiutato da mia figlia diciannovenne. Me la sono suonata e cantata, come si dice. E fa piacere che in molti si divertano».
Ecco dunque, “Statal 38”, strada di scorrimento non veloce, dove all’improvviso “te ghe davanti un vecc cul biroc” o “un camiun de sass” che causano rallentamenti. E quando finalmente si può spingere sull’acceleratore: “vedi en flesh: uh uh uh, autovelòx”. Con l’accento sulla o.
«Mi sono messo nei panni di un milanese che vuole raggiungere Livigno, con spirito critico ma allegro, perché amo la mia terra e questo non vuole essere assolutamente un video denigratorio, mi piacerebbe che passasse il messaggio di una simpatica goliardia e niente più», commenta Calneggia.
Probabilmente, più degli altri video “rock and roll” ha colpito l’autoidentificazione degli automobilisti, che si sono riconosciuti in una situazione comune a tanti. “Forse è così. Lascio ad ognuno la sua interpretazione. Intanto, mi godo il mio quarto d’ora di celebrità, come diceva Andy Warhol, poi si vedrà”.
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