«La scelta, la fame, il silenzio»: a Lecco la mostra che racconta le storie degli internati militari italiani

Lecco

All’Officina Badoni, in Corso Matteotti 7 a Lecco, sino al 22 marzo si può visitare l’interessantissima mostra “La scelta, la fame, il silenzio”. L’esposizione, realizzata grazie al contributo degli archivi Cgil in Lombardia, svela le storie poco conosciute degli Internati Militari Italiani (Imi), soldati che rifiutarono di aderire alla Repubblica Sociale Italiana e per questo subirono violenze, fame e isolamento nei lager nazisti.

Ne hanno parlato in sede d’inaugurazione, Diego Riva, segretario generale della Cgil, Diego Pirovano della Cgil, Eleonora Cortese dell’Archivio del Lavoro di Sesto San Giovanni e Roberta Cairoli, curatrice della mostra (insieme a Debora Migliucci), dell’Istituto comasco per la storia del movimento di liberazione. «Inauguriamo una mostra dedicata agli Internati Militari Italiani – ha sottolineato Diego Riva, segretario generale della Cgil – un capitolo spesso dimenticato della nostra storia, ma di fondamentale importanza per comprendere il sacrificio e la dignità con cui oltre 600 mila soldati italiani affrontarono la prigionia nei lager nazisti dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Fa parte della nostra missione far ricordare il passato per affrontare il presente. Gli Imi furono privati del loro status di prigionieri di guerra il che li escludeva dalle tutele previste dalle convenzioni internazionali. Furono costretti ai lavori forzati, sottoposti a condizioni di vita disumane e spesso oggetto di violenze e umiliazioni. Molti di loro non tornarono a casa. La loro storia è parte integrante della nostra identità collettiva e come tale deve essere preservata e trasmessa alle nuove generazioni».

La mostra ha preso avvio grazie al ritrovamento di fascicoli storici al patronato Inca di Milano e dal Fondo sugli Imi conservato dall’Associazione “Pio Galli” di Lecco. Grazie a questi documenti è stato possibile ricostruire un pezzo fondamentale della nostra memoria collettiva, rendendo omaggio a una Resistenza a lungo ignorata. Si tratta di un corpus di 350 fascicoli nominativi, corredati da documenti di diversa tipologia: tesserini di riconoscimento, libretti di lavoro, disegni, cartoline postali, lettere, attestati di merito da parte del Corpo Volontari della Libertà, memorie in gran parte manoscritte che raccontano le drammatiche condizioni di vita nei lager nazisti e nelle fabbriche che sfruttavano il lavoro degli internati.

La mostra è a ingresso gratuito e può essere visitata nei seguenti orari: sabato 15 e sabato 22 marzo:10-12; da lunedì 17 a venerdì 21 marzo:10-12 e 16-18.

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