Cultura e Spettacoli / Sondrio e cintura
Venerdì 11 Aprile 2014
La Santa Casa in ascolto
della “Passio rhythmica”
Letture, canti e consolazioni per una serata all’insegna del raccoglimento
e della spiritualità domani sera nella cripta a Tresivio
Le iniziative di raccoglimento e spiritualità, affidate anche alle poesia e alla riflessione su grandi temi, si intensificano in prossimità della Pasqua.
Proprio per offrire un momento in cui godere di questa presentazione è in programma domani (alle 21) nella Santa Casa di Tresivio “Passio rhythmica. Poesia e devozione popolare”, un evento durante il quale ci si concentrerà sulla Passione percorrendo idealmente il corpo di Cristo crocifisso attraverso i versi di un’antica Oratio rhythmica, scritta nel 1200 da Arnolfo di Lovanio.
La serata è organizzata da Gianna Baldini e Fiammetta Giugni che hanno pensato alla cripta della Santa Casa per questa particolare forma di accoglienza che vedrà, oltre che Giugni, la partecipazione del coro della parrocchia di Tresivio diretto dal maestro Giuseppe Tampini e “La voce delle donne” di Montagna con Elisa Bongiolatti, Alessandro Ciampini, Claudia Rusconi, Alice Scieghi.
Durante l’iniziativa il linguaggio del sacro si aprirà al potere dell’immaginario.
«Per questo scegliamo la lingua latina – anticipa la poetessa o, come preferisce definirsi, il poeta Giugni -: per la sua bella capacità, al nostro ascolto, di ridurre la comprensibilità a favore dell’espressività. Leggeremo i ricordi legati ai riti della Settimana Santa a Tresivio, generosamente raccontatici da Ebe Crapella e Mario Balsarri, e una cronaca ottocentesca della processione del Venerdì Santo». Intervallata dai canti tradizionali e da qualche richiamo secco della maiola, la serata prevede anche la recita di alcune mie poesie raccolte sotto il titolo “Versi incompiuti sulla forma della croce”. «Sono frutto di un’esperienza attuale – prosegue -, a riprova che la tensione degli opposti, che la forma della croce incarna, continua ad insistere e a suscitare interrogativi, cui seguono tentativi sofferti (e insufficienti) di risposta».
A chiudere le letture e i canti, riprendendo un’abitudine ormai scomparsa dei confratelli di Tresivio, si proverà a “cunsulà” la Madona con la lettura della Lauda Donna del Paradiso di Jacopone da Todi.
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