Cultura e Spettacoli
Lunedì 11 Novembre 2013
La nuova star comasca
applaudita a Milano
Un vero successo per Stefano Annoni ne “La scena” della Comencini. E la vera rivelazione è l’attore lariano nel ruolo di un toy boy diviso da due amiche
Applausi a scena aperta per Angela Finocchiaro e per Maria Amelia Monti, nonchè per la regista Cristina Comencini. Ma la vera rivelazione de “La scena”, lo spettacolo teatrale in scena a Milano, al Manzoni, un pienone quasi tutte le sere (fino al 24 novembre, ore 20.45), osannato dai critici come esempio di commedia intelligente, ebbene la star è lui: l’attore comasco Stefano Annoni, Davvero bravo, oltre che bello (ma questo si sapeva), Annoni riesce a dare vita a un personaggio non facile, quello (attualissimo) di un toy boy, senza mai eccedere e guadagnandosi critiche entusiaste.
E sì che non è facile stare in scena in mutande (letteralmente) per quasi due ore, bersaglio di lazzi e velenose frecciate da parte delle due amiche “mature” che con il malcapitato ragazzo (dopo averlo portato a letto, o meglio, a farlo è la più svampita delle due, la Monti) allacciano un dialogo sulla parità dei ruoli e alla fine lo fanno quasi uscire di matto, tanto che lui è costretto a cercare di domarle con le maniere forti. Ma Annoni è un toy boy molto sveglio, per nulla uomo oggetto, si scoprirà.
Felice di questo debutto milanese e prima di iniziare una tournée di sei mesi, lo è, Stefano.
«Ammetto di essere stato un po’ intimorito all’idea di lavorare con due attrici del calibro di Angela Finocchiaro e Maria Amelia Monti. Ma quando l’estate scorsa Cristina Comencini mi ha scelto, mi sono subito entusiasmato. Un mese e mezzo di prove, a Roma e a Lucca, e ora siamo davvero un terzetto rodato».
Del resto, Stefano Annoni sapeva bene che l’offerta era di quelle che non si possono rifiutare. Fa l’attore da dieci anni, di teatro ne ha fatto tanto (anche qualche fiction e un po’ di pubblicità, ma bisogna pur campare) e da alcuni anni ha iniziato a portare sui palcoscenici spettacoli impegnati, alternativi, come quello sul maratoneta Emil Zatopek applaudito al Teatro Sociale di Como la scorsa primavera e che tra qualche mese porterà anche al Piccolo di Milano.
Dal ruolo di Peppino Impastato (altro suo must, portato in tanti teatri anche periferici) al ruolo di ragazzo usa e getta? Non c’è un po’ di contraddizione? «Ma perché, questa commedia è molto intelligente, scava nel sempre più difficile rapporto tra uomo e donna. E lo fa senza ammiccare. Lavorare con due attrici così brave, poi, mi fa crescere sera dopo sera professionalmente. Seguo i loro consigli, è una scuola incredibile».
Di fatto, però, in platea tante signore vengono per vedere lui, questo comasco doc che in realtà di anni ne ha 30 (e non 26 come vuole la parte) è sposato e ha già due figli. «Beh, dimostro meno anni, è vero - ammette Stefano, che con i capelli corti e un fisico più palestrato è perfetto per il ruolo - Che dire, sono contento, un’occasione così la sognavo da tempo». Bravo Stefano, un successo meritato.
Silvia Golfari
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