Cultura e Spettacoli / Lecco città
Sabato 09 Gennaio 2016
“Il vizio dell’arte” al Sociale
Di scena Bruni e De Capitani
Con “Il vizio dell’arte” di Alan Bennet, un testo del 2009 ambientato nel mondo del teatro, che affronta una varietà di temi importanti, dalle debolezze degli artisti, al tema della vecchiaia, alle intersezioni tra vita e opera, al ruolo dell’Arte, al tema dell’omosessualità, il Teatro dell’Elfo ha vinto il premio Ubu per il migliore testo straniero. Alan Bennet è un autore che porta bene alla storica compagnia milanese, visto che col precedente lavoro, “History Boys”, l’Elfo aveva vinto l’Ubu per la regia come migliore spettacolo e il premio collettivo agli attori under trenta.
La pièce sarà di scena questa sera alle 21 al Teatro della Società, per la rassegna Teatro d’Autore. Lo spettacolo, nell’allestimento del Teatro dell’Elfo, traduzione di Ferdinando Bruni, che firma anche la regia con Francesco Frongia, è interpretato dallo stesso Bruni, nel doppio ruolo di Auden e del prim’attore, il fragile Fitz, da Elio De Capitani, Britten e Henry (l’attore eterno secondo) e con Ida Marinelli, Umberto Petranca, Alessandro Bruni Ocaña, Vincenzo Zampa, Michele Radice, Matteo de Mojana.
“Il vizio dell’arte” (in inglese “The Habit of Art”) è un esilarante gioco di “teatro nel teatro” che ha debuttato nel 2009 al Royal National Theatre di Londra, proprio dove l’autore l’ha ambientato. Ed è nel più prestigioso teatro londinese che assistiamo alla prova di una nuova produzione, intitolata “Il giorno di Calibano”: cuore del play è l’incontro tra il poeta Wystan Hugh Auden e il compositore Benjamin Britten, che si rivedono, ormai anziani, dopo vent’anni di lontananza. La corrosiva verve di Bennett trasforma l’incontro tra due uomini straordinari in una straordinaria commedia.
Un privilegio parlarne con Ferdinando Bruni, regista dello spettacolo ma anche uno dei due attori principali nonché traduttore del testo.
L’intervista di Claudio Scaccabarozzi su “La Provincia di Lecco” in edicola sabato 9 gennaio
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