Cultura e Spettacoli / Sondrio e cintura
Giovedì 28 Aprile 2016
Il violoncellista Dindo a Sondrio sia direttore che solista sul palco del Sociale
Nuova perla della stagione 2015/16 degli Amici della Musica
Questa sera il maestro guiderà i Pomeriggi Musicali. Tra i brani la prima assoluta di “Clarice” di Paolo Longo
Gli “Amici della Musica” stasera al Teatro Sociale di Sondrio calano un nuovo asso: il celebre violoncellista Enrico Dindo.
Il 51enne maestro torinese, oltre al ruolo di solista sarà anche direttore dell’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano. Saranno eseguite musiche del contemporaneo Paolo Longo (Clarice, nuova composizione commissionata dai Pomeriggi stessi), di Ludwig van Beethoven la sinfonia n. 2 in re maggiore, op.36 e lo straordinario Concerto n. 1 per violoncello e orchestra in mi bemolle maggiore, op. 107) di Dmitrij Šostakovicč, vero banco di prova per grandi interpreti.
Enrico Dindo, ospite d’eccezione della serata, è figura di primo piano nel mondo della musica strumentale e da camera. Figlio d’arte, si diploma a pieni voti in violoncello al Conservatorio “G. Verdi” della città natale e a 22 anni è già primo violoncello alla Scala. Vincitore nel 1997 del Concorso “Rostropovich” di Parigi, si esibisce con successo nelle orchestre più prestigiose (BBC, la Sinfonica della Rai, Santa Cecilia, Tokyo Simphony, Chicago Simphony ecc.) e ha lavorato con direttori del calibro di Chailly, Ceccato, Noseda, Giergev, Muti e lo stesso Rostropovich.
L’orchestra che il M° Dindo guiderà al Sociale di Sondrio, cioè i Pomeriggi Musicali, vanta una storia importante. Nata nel 1945 al Teatro Nuovo di Milano in un’Italia in piena ricostruzione, del suo lancio si occupa con convinzione il mitico impresario Remigio Paone con un progetto di straordinaria modernità: la creazione di un ensemble cameristico con un solido repertorio classico e una specifica apertura ai fermenti della contemporaneità. L’ensemble contribuisce così alla divulgazione della musica dei grandi del Novecento censurati dal fascismo come Stravinskij, Hindemith, Webern, Berg, Poulenc, Honegger, Copland. Senza contare che sono stati anche trampolino di lancio per giovani direttori di sicuro avvenire: Abbado, Bernstein, Boulez, Celibidache, Riccardo Chailly, Giulini, Mehta, Muti e altri ancora di eguale talento.
Due parole infine su Paolo Longo, triestino che ha studiato pianoforte, composizione e direzione d’orchestra al conservatorio della sua città. È stato a lungo in Francia dove ha collaborato, fra l’altro, con l’Opéra de Lyon, il Théâtre du Châtelet e il Théâtre des Champs-Elysées di Parigi. Ritornato a Trieste nel 2007, è oggi direttore musicale presso la Fondazione Teatro Lirico “G. Verdi”. “Clarice”, che ascolteremo, è una prima esecuzione assoluta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA