Cultura e Spettacoli
Lunedì 06 Maggio 2019
Il cinese Ziyu Liu re del Concorso
Premi ex aequo per il “romantico”
Cantù: la manifestazione internazionale per pianoforte e orchestra ha scelto i suoi vincitori - Due artisti orientali dominano nella sezione “classici” - Nel 2020 edizione del trentennale
Anche la ventinovesima edizione del Concorso internazionale per pianoforte e orchestra “Città di Cantù” hai suoi vincitori.
Sei giovani concorrenti avevano conquistato il diritto di eseguire l’intero concerto per pianoforte e orchestra nelle due tradizionali categorie del concorso, quella dei brani fino a Beethoven e quella delle composizioni romantiche e del primo Novecento; altri due avevano condiviso l’impegno profuso nella scelta di misurarsi con i Concerti del Ventunesimo secolo, nuova categoria “in fieri” varata l’anno scorso dal direttore artistico della manifestazione Vincenzo Balzani. A esecuzioni completate, di fronte a un Fumagalli pressoché esaurito in ogni ordine di posti, podio pienamente occupato in ogni sua posizione per i classici all’insegna del tutto Beethoven, con il gradino più alto occupato dal ventunenne cinese Ziyu Liu, interprete di un robusto Primo Concerto; secondo premio alla connazionale Quanlin Wang, vent’anni d’età e un convincente Quarto Concerto, e terzo premio al più giovane finalista, il casertano Francesco Novelli, sedici anni d’età, che ha suonato con cura dell’espressività il Concerto beethoveniano n. 3: ben più che una promessa, che non può se non crescere in forza tecnica ed espressiva.
Quanto al repertorio romantico, dei tre finalisti due sono saliti sul massimo gradino: la giuria ha attribuito il primo premio ex aequo al ventiseienne pianista russo Maxim Kinasov, protagonista di un’affascinante e personale interpretazione del Concerto di Caikovskij, e alla francese Yolande Koutsenov, trent’anni e un ineccepibile Concerto di Gershwin sotto le dita. Secondo premio a Matias Cuevas, passaporto statunitense e origini centroamericane, vent’anni d’età, un Secondo di Rachmaninov complessivamente coinvolgente, dopo essersi già presentato l’anno scorso con la musica di Allevi come apripista della sezione dei Concerti moderni.
Ne La Provincia in edicola martedì 7 maggio il commento completo di Stefano Lamon
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