Cultura e Spettacoli / Lecco città
Martedì 08 Dicembre 2015
Grande jazz in omaggio a Luca Flores
«Un artista che esaltava la musica»
Il concerto in programma sabato sera al Laboratorio Musicale di via Viganella a Lecco - Sandro Di Puccio: «Aveva uno stile poco appariscente ma intenso, il palco era dedicato alle note»
«Concentriamoci sulla musica, su ciò che abbiamo da dire. Non su quello che siamo».
Tradotto in termini jazzistici vuol dire recuperare ciò che si è stati; le origini di un modo di comporre, suonare ed esibirsi che è lì: “dietro l’angolo di un ventennio”; in quegli anni ’80 e ’90 quando, padroni della scena (certamente loro malgrado, dal punto di vista della voglia di comparire), erano artisti del calibro di Luca Flores.
Proprio a lui, jazzista palermitano ma fiorentino d’adozione e “padre” di un’intera generazione di grandi musicisti e compositori, a vent’anni dalla scomparsa, è così dedicata l’esibizione che si terrà questo sabato , con inizio dalle ore 21.30, al Laboratorio Musicale di via Viganella diventato negli ultimi anni, crocevia nazionale di alcuni dei più importanti jazzisti a noi contemporanei. S’intitola: “For those I never knew-Un quintetto per Luca Flores” e vedrà esibirsi Sandro Di Puccio al vobrafono, Mauro Avanzini (sax e flauto); Guido Zorn (contrabbasso); Alessandro Fabbri (batteria) ed Antonio Zambrini al pianoforte. Il progetto nasce su iniziativa di Alessandro Fabbri e Sandro Dipuccio, storici collaboratori del grande pianista negli anni ’80. Luca Flores che conobbee Chet Baker e Dave Holland e suonò nei loro gruppi imponendosi a livello internazionale.... «Sì -continua a spiegare lo stesso Di Puccio- A vent’anni dalla scomparsa di Luca, abbiamo raccolto materiale, spartiti originali e appunti musicali con cui ricostruire e dare vita nuova ad alcune delle sue più intense composizioni. Perché il tempo passa, emergono nuove tendenze, nuovi artisti che mettono, a mio giudizio, troppo “loro stessi” al centro del palco. Troppo “Io”...Diversamente da quello che era per artisti degli anni ’80 e ’90 come Urbani e Luca Flores. Così in questo ciclo di esibizioni che sono partite l’estate scorsa proprio dalla sua Firenze, abbiamo cercato di recuperare, oltre che le sue composizioni, anche il suo modo di essere. Poco appariscente, quasi schivo ma dedicato totalmente alla musica che diventava la sola, l’unica protagonista. Non ci sono ego di artisti ad imporsi, solo le note...»
L’articolo completo su La Provincia di Lecco in edicola domani mattina, 9 dicembre
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