Cultura e Spettacoli / Sondrio e cintura
Lunedì 14 Aprile 2014
Gioele Dix riflette
sul suo essere attore
Sondrio Teatro si è chiuso alla sala don Chiari - I racconti quotidiani, figure eteree e domande
nello spettacolo tra ricordo di vita e confessione
Chi pensava di vedere alla sala don Chiari di Sondrio un Gioele Dix noto, come quello della figura dell’automobilista che ha strappato risate a tutti negli anni (e che pure una fan, al termine dello spettacolo, gli ha richiesto davanti al camerino), si è ricreduto venerdì sera.
La pièce che l’attore ha portato all’ultimo appuntamento di Sondrio Teatro è stato un mix ben calibrato fra poesia e comicità. Uno spettacolo lirico, se possiamo così chiamarlo, dove Dix per riprendere il titolo “Nascosto dove c’è più luce” riflette su se stesso e sul suo essere attore che si nasconde sulla scena, là dove c’è più luce, interpretando altri personaggi dentro i quali si cela. Risultano così il ricordo di una vita e una confessione, a volte vera a volte inventata, perché il problema – come dice Dix – è capire e le domande urgenti sono tante.
Questo tocco di malinconia è però intervallato dalla sua pura vena comica che fa ridere il pubblico già all’inizio, quando un incubo sconvolge il sonno dell’attore fra una via Verdi da trovare e il wifesharing.
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