
Cultura e Spettacoli / Lecco città
Sabato 29 Marzo 2025
Gabriele Corsi mattatore a Leggermente. Presentato il suo libro
Lecco
Un Gabriele Corsi inaspettato è stato quello che ieri pomeriggio, al Palazzo del Commercio a Lecco, ha presentato il suo libro intitolato «Che bella giornata, speriamo che non piova» (Cairo editore). Ospite di Leggermente, il Corsi membro del Trio Medusa, voce storica di Radio Deejay, attore e volto televisivo, ha lasciato il posto allo scrittore che non ha certo proposto un libro qualsiasi.
Nel dialogo con Lorenzo Bonini, giornalista del nostro quotidiano, Gabriele Corsi ha fatto una premessa fondamentale: il Gabriele vero è quello di questo libro. In effetti, dal personaggio che vediamo in televisione o ascoltiamo alla radio, non ci si saremmo aspettati un libro così intenso. Corsi, infatti, racconta in una sorta di dialogo, la malattia del padre che sta perdendo la memoria. In verità, è un dialogo a una voce sola, ma questo gli dona una sua importante intensità. Accanto a questo c’è il racconto dell’esperienza fatta da Corsi durante il servizio civile. «Questo libro è nato durante un viaggio. Ho sognato un infermiere del “Progetto Antonietta”, quello a cui ho partecipato durante il servizio civile in un manicomio, che mi rimproverava perché non avevo ancora mantenuto la promessa di scrivere un libro sui mattacchioni del Progetto Antonietta. Da lì è nata la volontà di scrivere quello che da un po’ mi frullava in testa. Ho iniziato a metterlo sulla pagina quando ho capito che papà non stava bene. Dopo, scrivendo il libro, ho fatto i conti con tutta la mia vita. Certo non è stato facile trovare la casa editrice perché da me si aspettavano un libro di barzellette o comunque qualcosa di leggero».
Lo scrittore ha poi parlato del “Progetto Antonietta”, un’esperienza che lo ha positivamente segnato: «Ho partecipato a quel progetto durante il servizio civile. Si svolgeva nei manicomi ed io ho vissuto il momento della loro chiusura grazie alla legge Basaglia. E’ stata un’esperienza per me molto formativa. Il progetto intendeva aiutare i pazienti a recuperare l’autonomia dopo la chiusura dei manicomi. A quel tempo avevo 24 anni ed ho vissuto ogni momento di quell’esperienza con grande entusiasmo».
Si è poi parlato del padre di Gabriele Corsi e della sua fragilità: «Il “Progetto Antonietta” e la malattia di mio padre, sono due storie di malattia, fragilità e solitudine che colpiscono non solo la persona interessata, ma anche quelli che gli stanno intorno. Di fronte a mio padre mi chiedo spesso cosa sia giusto fare ed io ho deciso di continuare a trattarlo da papà anche se non ricorda quasi più niente. Lo abbraccio come non avevo mai fatto; lui spesso mi stringe la mano ed io ci vedo molto in questo. Mi piace interpretare i gesti di mio padre come se volesse comunicarmi qualcosa di buono».
Corsi ha poi parlato di molto altro, di Eros Ramazzotti, alunno della madre professoressa di matematica, ed anche di Gigi Proietti, di cui ha voluto ricordare una frase che si adatta perfettamente al festival di cui è stato ospite: «La leggerezza è il contrario della stupidità».
© RIPRODUZIONE RISERVATA