Cultura e Spettacoli / Tirano e Alta valle
Martedì 09 Luglio 2019
Folla per Sgarbi: «Queste “Stazioni” vi faranno felici»
La Milanesiana a Bormio. Le opere di Weiner Vaccari sul tema della speranza dipinte su commissione. «Era dai Medici che non si assisteva a qualcosa di simile».
Bormio come una corte del Rinascimento. Il paragone è di Vittorio Sgarbi, che ieri, nel presentare, con la sua consueta arguta irriverenza la mostra “Stazioni” di Weiner Vaccari, con cui ha preso il via la due giorni della Milanesiana bormina, ha salutato come idea insolita (per i nostri tempi) ma felicissima la committenza della sorella Elisabetta al pittore modenese. “Era dai tempi dei Medici che non si assisteva a qualcosa di simile: ossia a una mostra con nove dipinti che non nascono dalla fantasia del loro autore, ma da un tema commissionato da altri, per un luogo specifico: Bormio. Weiner Vaccari, come i grandi del passato, ha avuto l’umiltà di tradurre il tema della speranza chiestogli da mia sorella nel suo linguaggio energico, realizzando composizioni davvero intense e felici”.
Esposti nelle stanze dell’agenzia della Banca Popolare di Sondrio, sponsor e collaboratore del festival accanto a Rotary Bormio Contea e Ciaccio Arte, gli oli su tela sono stati molto apprezzati dal pubblico che, anche per la presenza del noto critico, è stato più numeroso delle attese.
Non sono bastate infatti le belle stue di legno della Bps a contenere l’affetto dei tanti bormini e turisti che hanno voluto prendere parte al vernissage. Si è dovuto così improvvisare un palco di fortuna, in piena via Roma. “Che consenso popolare! Sono felice che voi siate qui per me e non per Salvini” ha esordito Sgarbi, in piedi sulla panca di granito che corre lungo il muro dell’agenzia. Evocato il vicepremier, per un attimo Sgarbi non ha saputo trattenersi da qualche commento politico, non troppo crudele verso Salvini (a cui ha riconosciuto d’avere, quale punto di forza, l’amicizia del popolo, in genere sempre avverso al potere), decisamente più ostile verso “quella specie di cosa fritta che si chiama Di Maio”.
“Che l’arte attragga tante persone a mezzogiorno, a Bormio, è un fatto positivo” s’è corretto poi il critico, promettendo a tutti i presenti che la visita della esposizione avrebbe regalato belle sorprese.
“Ho la certezza che, dopo aver visto la mostra, sarete felici. Guardare i quadri di Vaccari infatti è tutt’altra esperienza rispetto a una visita alla Biennale. Lì non c’è arte che dà felicità: tutti vengono via un po’ tristi, sentendosi coglioni perché non sanno se quello che hanno guardato è un’opera d’arte o un estintore e perché non riescono a trovare negli altri visitatori un conforto. Qui invece c’è un linguaggio che si può capire, un trasferimento del pensiero nella forma e nell’immagine, insomma quella che per me è la vera, grande pittura. Questo ciclo è un onore per Bormio e per la Milanesiana”. Del festival, di cui ha brevemente ripercorso la storia, il critico ha detto che si tratta di “una vittoria contro Vittorio” di sua sorella Elisabetta, che attraverso questa idea ha voluto mostrare chi è il migliore in famiglia.
Ammesso che sia nato come un gioco di forze, il festival della cultura, che venne incardinato a palazzo Isinbardi 20 anni fa, è ormai un organismo adulto, con cui Bormio - grazie alla tenacia di Paola Romerio Bonazzi del Rotary Bormio Contea - vanta da quattro anni un’attiva e prestigiosa collaborazione, destinata a continuare anche nei prossimi anni.
Oltre a ringraziare il Rotary per l’importante contributo alla cultura locale, sia il direttore e consigliere delegato di Bps Mario Alberto Pedranzini che il sindaco di Bormio Roberto Volpato hanno voluto ricordare come la Milanesiana rappresenti il fiore all’occhiello dell’offerta turistica estiva della località, sempre più interessata a offrire ai propri ospiti oltre alle bellezze del territorio anche appuntamenti di grande cultura.
Dopo il successo ottenuto ieri dalla mostra “Stazioni” (che resterà visitabile sino all’8 agosto) e dal concerto serale di Arisa, oggi si replica con altri ospiti di prestigio.
L’appuntamento è in piazza del Kuerc (a partire dalle ore 21) dove sono attesi la madrina dell’evento Elisabetta Sgarbi, lo scrittore Petros Markaris, lo chef Davide Oldani, il musicista Ramin Bahrami e il filosofo Massimo Donà.
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