Cultura e Spettacoli
Venerdì 16 Dicembre 2022
Dottesio, il romanzo vero di un patriota
Pietro Berra pubblica per la Tipografia Helvetica di Capolago “Il contrabbandiere di libri”. Comasco, eroe del Risorgimento oggi troppo dimenticato: «Una toccante vicenda di amore e di martirio»
A volte i libri nascono grazie a un incontro, alla condivisione di progetti e anche alla passione di far rivivere attraverso la scrittura chi è stato ingiustamente dimenticato. Di Luigi Dottesio, comasco, morto per difendere le idee di un’Italia unita e migliore attraverso la diffusione di libri vietati dagli austriaci che contrabbandava dalla Svizzera, nessuno più parlava da tempo, ma il racconto della sua vita affascina e sconvolge, al pensiero di quanto i valori che difese fino alla morte siano oggi calpestati e disattesi.
Un protagonista del nostro Risorgimento che Pietro Berra ha tolto dall’oblio, proprio grazie all’incontro fortunato con il gallerista elvetico Milo Miler, che nel 2015, con la moglie Julia Kessler, ha ridato vita e splendore alla gloriosa Tipografia Elvetica di Capolago (diventata Helvetica), teatro degli accadimenti che videro protagonista Dottesio, acquistando il palazzo seicentesco della storica sede e salvandolo dalla lottizzazione.
Figlio del popolo
«La genesi del mio romanzo “Il contrabbandiere di libri”, pubblicato dalla rinata Tipografia Elvetica, risale a quell’incontro, che vide presente anche lo scrittore di noir Gianni Biondillo, ma da tempo mi ero interessato alla figura del patriota comasco, figlio del popolo, immaginando due cercatori di storie che vanno a caccia del suo spirito e di quello della sua amica e poi fidanzata Giuseppina Bonizzoni, alto borghese di sei anni più vecchia e madre di sei figli, e dei luoghi dove si svolsero gli eventi, anch’essi personaggi del libro. Una storia d’amore questa, molto attuale, che parla di una famiglia allargata, e sono straordinarie e commoventi le lettere che Dottesio scrive nel penultimo giorno di vita a ciascuno di quelli che lui chiamava “tuoi nostri figli”», spiega Pietro Berra, che ha avuto la soddisfazione, grazie alle sue ricerche e alle passeggiate a tema che ha organizzato, di vedere inaugurata al valico di Roggiana, tra Maslianico e Vacallo, luogo dove il patriota fu catturato, una targa dedicata al martire della libertà di pensiero.
Il libro incomincia dal giorno in cui, nel 1868, 17 anni dopo l’impiccagione, Giuseppina Bonizzoni, che a sua volta era stata catturata e torturata, riuscì finalmente a vedersi restituiti i resti del suo compagno. Dalle pagine emerge una visione meno polverosa e retorica del Risorgimento, e si scopre una fucina sociale da cui discendono molte caratteristiche dell’Italia di oggi.
«Luigi e Giuseppina, a causa degli steccati di censo e di genere rimasero dei “promessi sposi” fino alla fine. Più ancora di Renzo e Lucia, perché nel giorno in cui furono convocati a Capolago da Gino Daelli, direttore dell’Elvetica, che pare avesse trovato un prete a Campione d’Italia disposto a sposarli, tutto precipita: lei è respinta in frontiera e lui, che aveva passato il confine dai boschi nottetempo, si precipita verso Como preoccupato per l’amata e viene catturato al valico pedonale di Roggiana».
Al di là degli aspetti romantici di una storia d’amore che ricorda quella tra Clarina Maffei, titolare del salotto milanese più celebre del Risorgimento, e il patriota Carlo Tenca, il libro racconta quanto Dottesio, Alessandro Repetti, il proprietario della Tipografia Elvetica anch’egli di origini comasche, e il suo direttore Gino Daelli, abbiano lottato per “fare gli italiani”, pubblicando i testi di Mazzini, Gioberti e Dall’Ongaro e diffondendo nel Lombardo Veneto i libri proibiti. Il catalogo dell’Elvetica mostra il confronto di pensieri anche diversi, con titoli papalini e repubblicani, monarchici e federalisti, prima che Cattaneo assumesse un ruolo dirigenziale nella casa editrice e facesse prevalere la posizione federalista, senza mai peraltro riuscire a imporla del tutto.
Riscrivere il tiramisù
Intorno alla figura di Luigi Dottesio e di Giuseppina Bonizzoni, vedova del farmacista nella cui bottega si ritrovavano i patrioti, si muovono altri personaggi, come Vincenzo Maisner, libraio di Venezia, compagno di prigionia di Dottesio, e Luigi Pastro, medico trevigiano che, ironia della sorte, condivise la prigione prima con Luigi e, dopo la sua morte, con la Bonizzoni.
«In alcune pagine i protagonisti incontrano figure come Mazzini e Mary Shelley. Ma subito dopo i due amanti si afferma per importanza la figura della giovanissima Giuseppina Tiretta, contessa di Treviso con casa a anche a Venezia, che diventa la migliore amica e adiuvante della sua omonima comasca, nel tentativo di salvare la vita a Dottesio, rincorrendo con lei l’Imperatore in giro per il Nord Italia», aggiunge Berra.
«Qualche sera prima dell’ultimo tentativo di chiedere la grazia a Somma Lombardo rompe la tensione, proponendo alla Bonizzoni di assaggiare un dolce di sua invenzione, il tiramisù, di cui pure la storia va riscritta, perché affonda le radici nel Risorgimento e non è nato negli anni Sessanta o Ottanta del Novecento come è riportato nella maggior parte dei dizionari».
Le prime presentazioni
Il romanzo storico “Il contrabbandiere di libri” (Tipografia Helvetica, pp. 370, euro 25) di Pietro Berra sarà presentato domenica, 18 dicembre, alle 11, presso la Casa d’Arte di Miler di piazza Duttweiler a Capolago, in Canton Ticino. A dialogare con l’autore sarà lo scrittore Gianni Biondillo. Il luogo in cui viene presentato il volume è particolarmente significativo: si tratta dell’edificio seicentesco che ospitò la Tipografia Elvetica (oggi rinata come Helvetica), che pubblicò durante il Risorgimento i libri all’indice nel Lombardo-Veneto.
In un periodo cruciale per la nascita dell’Europa moderna, a cavallo dei moti del 1848, si incrociano attorno ai torchi della tipografia di Capolago i destini di una serie di personaggi che hanno gettato le basi dell’Italia unita, della Costituzione svizzera, della Croce Rossa Internazionale e... del tiramisù. Dottesio, protagonista principale del romanzo storico, fu un martire della libertà di stampa. Organizzò il contrabbando dei libri vietati dagli austriaci, avvalendosi degli “spalloni” attivi sui monti tra il Canton Ticino e il lago di Como.
Una seconda presentazione è in programma lunedì, 19 dicembre, alle 21 alla Libreria del Ragionier Bianchi di via Carloni, 80 a Como (entrata lato Esselunga, citofonare 120). Introduce Jessica Molinari. Ingresso libero.
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