Cultura e Spettacoli
Giovedì 28 Giugno 2012
Domani al Licinium di Erba
«Antonio e Cleopatra»
Sta per concludersi la lunga maratona di prove che, in questi giorni, al teatro Licinium di Erba, durano dal mattino a notte inoltrata, per l'allestimento di "Antonio e Cleopatra". La tragedia di Shakespeare debutterà, domani, alle 21.30, nella sala all'aperto
L'Accademia dei Licini arriva dunque al traguardo, onorando l'impegno della stagione teatrale, grazie a John Pascoe, nuovo direttore artistico che ha ricevuto il testimone dallo scomparso Gianlorenzo Brambilla. L'emozione è palpabile e il cast, composto da attori professionisti e da non professionisti, espertissimi della scena erbese, si appresta alla prova.
In un'atmosfera definita "sognante e sensuale", il nuovo regista, scenografo e costumista racconta, in modo non letterale, la vicenda del generale romano e della regina d'Egitto, puntando l'attenzione non tanto sulle questioni politiche e storiche ma in primis sui risvolti sentimentali e sull'incontro tra mondi antitetici. «Lo spettacolo che vedrete al Licinium - anticipa Mino Manni, attore che interpreterà il ruolo di Antonio - ha un forte impatto visivo. Per cercare riferimenti, potremmo dire che vi si evince un'impronta zeffirelliana». Insomma, il pubblico verrà stupito e affascinato con tutti gli strumenti atti allo scopo. «In particolare - continua l'interprete, già veterano al Licinium per la sua interpretazione del personaggio di Petruccio nella Bisbetica domata - il regista vuole restituire a chi guarda la bellezza favolosa del mondo egizio e soprattutto dell'aura incantata che circonda la regina Cleopatra e il suo seguito». Magia che si aggiunge a magia, dunque. «Per me è un'esperienza nuovissima, diversa da tutto quello che ho fatto in ventitré anni di teatro - confessa ancora Manni - e sono autenticamente curioso di vedere, dall'interno, l'esito finale del nostro lavoro. Una sensazione che offre molti stimoli». Già in precedenza, lo stesso John Pascoe aveva anticipato che con "Antonio e Cleopatra" si mettono a confronto due mondi: quello razionale e militaresco di Roma e quello naturale, fecondo e sensoriale dell'Egitto antico. «In effetti - commenta Manni - questo confronto è uno dei perni dello spettacolo e proprio per questo, nella scelta degli interpreti, il regista ha dato molta importanza alla "sintonia" tra me e Marta Ossoli, l'attrice che intepreta Cleopatra. Ci viene data molta libertà interpretativa e questo, senza un feeling spontaneo, non avrebbe portato risultati». In scena, i due protagonisti vivranno la loro storia, un amore furioso e totalizzante che condiziona ogni azione, fino al disastro finale. «Antonio è completamente travolto da un sentimento in cui le parole "amore" e "piacere" sono sinonimi. Mi piace questo personaggio che è sospeso tra due mondi e che vive la condizione del dubbio e del doppio. Lo stesso amore che prova per Cleopatra non è e non potrebbe essere un sentimento pacificante. È una passione mortifera, a cui vanno incontro consapevolmente. Antonio sa che lasciare Roma e votarsi a Cleopatra lo porterà alla fine ma è la condizione base per vivere un amore come quello che lo lega all regina d'Egitto».
Sara Cerrato
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