Documentari sui parchi, torna il Sondrio Festival. Sedici filmati in concorso

Sedici filmati in concorso, divulgatori scientifici per animare le conversazioni sul palco del Teatro Sociale, mostre, laboratori e attività per le famiglie fino all’educazione nelle scuole. A due mesi dal ritorno sulla scena cittadini cominciano ad emergere i dettagli della XXXVIII edizione del Sondrio Festival, la Mostra internazionale dei documentari sui parchi, a partire dalle date: l’evento è in programma a novembre da venerdì 15 a domenica 17 e da giovedì 21 a domenica 24.

Due weekend - «che consentono sia ai residenti che agli spettatori provenienti da fuori provincia di partecipare» sottolinea il direttore Simona Nava che sta definendo il programma - per sei serate di proiezioni e di molto altro per immergersi nella natura, per ritrovare se stessi, per dispiegare idealmente le ali e volare via, come i due gruggioni che con le loro piume variopinte colorano il manifesto ufficiale dell’edizione 2024.

Informazione, educazione e consapevolezza sono i principi che ispirano da sempre il Sondrio festival, grazie all’impegno congiunto dei soci riuniti in Assomidop: il Comune di Sondrio, il Consorzio Bim dell’Adda, il Parco nazionale dello Stelvio, il Parco regionale delle Orobie valtellinesi e il Club alpino italiano.

«Un appuntamento internazionale irrinunciabile per la nostra città e per gli amanti della natura e dell’ambiente - dice Marcella Fratta, assessore sondriese alla Cultura, Educazione e Istruzione e presidente dell’associazione -. L’amministrazione comunale si associa agli altri enti all’interno di Assomidop per rafforzare, anno dopo anno, la consapevolezza che si può essere protagonisti di un cambiamento e che ci si deve fare carico di educare alle bellezze della natura e alle modalità di controllo e protezione. L’attenzione al coinvolgimento dei giovani risulta sempre più radicata esprimendo una visione ecologica che quest’anno appare molto forte e significativa, espressione di una visione ecologica equilibrata e comunicata con serietà e in modo costruttivo».

Nei mesi scorsi, il Comitato scientifico, presieduto da Nicola Falcinella, ha visto gli oltre cento documentari presentati, girati in aree protette di quattro continenti: specie a rischio, ecosistemi sui quali incombe il riscaldamento globale, ghiacciai che si restringono, calotte polari sciolte ma anche la stupefacente bellezza di ambienti naturali che resistono strenuamente. Ne sono stati selezionati 16 che si giocheranno la palma d’oro del Festival.

Tra i tanti premi, un posto di rilievo è occupato da quello assegnato dalla giuria del pubblico che spesso negli ultimi anni ha condiviso il verdetto della Giuria internazionale. “Le terre dell’estremo nord. Notte polare”, ambientato nella Norvegia settentrionale, diretto da Steffen e Alexandra Sailer, nel 2021, “L’elefante e la termite”, di Mark Deeble e Victoria Stone, che aveva narrato lo strano connubio tra due specie animali apparentemente agli antipodi, nel 2022. L’anno scorso aveva trionfato il sorprendente “Hotel cactus”, di Yann Sochaczweski, mentre il pubblico aveva premiato “Ogni volta che il lupo” di Marco Andreini.

Tutt’attorno al concorso dei documentari ruotano iniziative che ampliano e arricchiscono i temi, fra arte e letteratura. «Sulla base dei riscontri molto positivi, in termini di numeri e di gradimento, delle ultime edizioni, anche quest’anno - spiega Nava - avremo come ospiti uomini di scienza e divulgatori, conosciuti a livello nazionale, in grado di informare e di intrattenere il pubblico di tutte le età, per trattare i temi legati all’ambiente, alla sostenibilità e al nostro ruolo di abitanti di un pianeta in difficoltà. Personalità di spicco che alzano i contenuti di Sondrio Festival, l’unico evento a livello provinciale che da anni parla di ambiente focalizzando l’attenzione sulla sua conservazione»..

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