Davide Van De Sfroos
«Il mio disco sarà bipolare»

Intervista sul nuovo disco in uscita il 15 aprile e sul tour “Lombardia Expo” che ha avuto uin’anteprima a Brescia

Mentre ormai si conosce la data di uscita, il 15 aprile, e il numero dei brani, 16, cresce giorno dopo giorno l’impazienza dei fan, che non vedono l’ora di mettere le mani sulle copie fisiche del nuovo attesissimo album di Davide Van De Sfroos.

Il diretto interessato ha dato il via nei giorni scorsi, attraverso la sua pagina ufficiale di Facebook, ad una sorta di concorso con sorteggio finale che premierà quattro fortunati tra coloro che riusciranno ad azzeccare il titolo del disco.

In palio i biglietti omaggio per assistere al concerto che andrà in scena all’Ippodromo di Milano il 13 giugno. Abbiamo raggiunto il cantautore per avere qualche anticipazione sulla imminente pubblicazione discografica.

Davide, la simpatica sfida del “Toto titolo” come è stata raccolta dai suoi fan?

Mi sembra molto bene. Hanno scritto in tantissimi e continuano a farlo. Mi è parso un modo carino per condividere strada facendo con chi mi segue il percorso di avvicinamento alla data di uscita ufficiale dell’album, come fosse un work in progress, una marcia che anche loro possano seguire in tempo reale. Restano da svelare la copertina e il titolo, ma tutto il resto è pronto.

Il suo approccio con il web e con i social network sembra essere molto fluido e naturale e la sua pagina Facebook ufficiale ha varcato da poco il ragguardevole traguardo dei 100 mila seguaci. Si rapporta con frequenza con questo mezzo?

È un mondo che mi affascina ma sempre mantenendo le debite distanze. Mi diverte passare dalla pagina di Facebook per lasciare battute, frasi, magari per fare i saluti alla Sardegna in difficoltà, o per una poesia o una canzone. È come se fosse un manifesto, un muro dove appiccicare qualcosa, che, se vissuto cosi, si rivela un contatto molto importante e delicato con i fan. È paragonabile a una stazione radio con la quale si raggiungono molte persone, e con la quale si può fissare un momento, un pensiero, per poi lasciarlo sedimentare.

Visto che il titolo non è ancora noto, vuole anticipare qualcosa sui contenuti del nuovo album?

Sarà diverso dai precedenti, sarà un disco assolutamente bipolare, nel senso che saranno presenti brani di due ben distinte tipologie. Una parte sarà psichedelica, fatta di ballate acustiche e visionarie con rimandi alla tradizione, poi ci sarà spazio per un lato più estremo e nerboruto, fino a sfiorare, ad esempio in “Goga Magoga”, il doom e l’industrial. Tra riferimenti al passato e la pura ricerca sonora, sarà un album dalle molteplici sfumature, anche inaspettate, ovviamente conservando la scrittura, le caratteristiche e l’interpretazione di Van De Sfroos. Siamo molto contenti del risultato in sala di registrazione.

Ha seguito il Festival di Sanremo?

A piccole dosi perché eravamo impegnati per un evento a Brescia: la data zero del “Lombardia Expo Tour”, il format della Regione, del quale sono direttore artistico, che toccherà tutte le provincie lombarde in vista di Expo 2015.

A proposito, come è andata?

Ci siamo divertiti molto, oltre a noi hanno suonato i Luff ,Charlie Cinelli, che tra l’altro ha annunciato che uscirà con un disco riunendo la vecchia formazione di Charlie & The Cats, e molti altri. Lo spettacolo riprende in parte lo spirito del Territoritour, dando spazio alla narrazione e alle particolarità di ogni città dove ci esibiremo.

Tornando all’Ariston?

Di quel che ho potuto vedere ho apprezzato quasi tutti i giovani, in particolare Deodato. Mi sono piaciuti Francesco Renga ed Arisa, peccato per tutti i momenti in cui la musica è passata in secondo piano per far fare passerella a gente che in passato ha già avuto il suo momento di gloria.

Quale è stata la cosa più interessante?

La serata omaggio ai cantautori è stata la più azzeccata fra quelle che ho seguito, e in particolare mi ha commosso Gino Paoli, un anziano, ma anziano come tutti vorremmo un giorno diventare. Io lo vedo come un Johnny Cash nostrano.

Sono noti il suo essere onnivoro nel campo degli ascolti musicali e la sua continua ricerca di sensazioni. Cosa sta apprezzando ultimamente dalla scena internazionale?

Quando mi riposo ascolto cose tranquille con suoni elettronici e cosmici, da sottofondo. Tra i dischi recenti mi è piaciuto molto il nuovo dei The Boxer Rebellion, che possiede sfumature incredibili, e quello di un gruppo neo dark come gli Holograms , ricco di sonorità anni ’80, anche quello degli inglesi Toy è stato una bella sorpresa.

Fabio Borghetti

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