Dal volley al teatro, lo show di Zorzi
insegna l’equilibrio

SocialeIl campione di pallavolo si è raccontato sul palco. «Le vittorie ti esaltano ma le sconfitte ti restano addosso. Qui invece sono solo in sintonia con il pubblico»

Dal parquet dei più importanti palazzetti del mondo ai teatri di tutta Italia, fino al Sociale di Sondrio: nell’ambito dei festeggiamenti per i 40 anni della Pgs Auxilium, Andrea “Zorro” Zorzi ha portato in scena “La le ggenda del pallavolista volante”, spettacolo con regia di Nicola Zavagli in cui il due volte campione del mondo e tre volte campione europeo con l’Italia ha ripercorso la sua carriera e la sua vita sportiva e non solo.

Trecento repliche

Insieme a Zorzi, sul palco, l’attrice Beatrice Visibelli che ha accompagnato “Zorro” con grande abilità e ironia in questo emozionante percorso dai sogni di un ragazzo nella sua cameretta, fino allo spogliatoio della nazionale, ai grandi trionfi in maglia azzurra senza dimenticare i momenti difficili e le delusioni che non mancano mai nella carriera di uno sportivo.

Lo spettacolo, prodotto dalla compagnia “Teatri d’imbarco” è nato da un’idea proprio di Nicola Zavagli e Beatrice Visibelli che nel 2012 dopo la nomina di Firenze a città europea dello sport avevano pensato a un reading teatrale che unisse per l’appunto il mondo del teatro con quello dello sport. Da lì, l’idea di coinvolgere Andrea Zorzi e la stesura di un vero e proprio copione per quello che avrebbe dovuto essere un unico spettacolo al Teatro Rifredi di Firenze e che, invece, in questi anni ha raggiunto le oltre 300 repliche fino alla data di lunedì sera al Sociale di Sondrio.

Uno spettacolo a cui hanno assistito anche molti studenti del liceo scientifico-sportivo Donegani, colpiti nei giorni scorsi dalla tragica scomparsa in un incidente del neo diciottenne René Sottocornola a cui Michele Rigamonti e Cesare Salerno, presidente e direttore tecnico della Pgs Auxilium di Sondrio, hanno voluto dedicare la serata.

«E’ un’esperienza meravigliosa - ha sottolineato proprio Zorzi - poter raccontare la mia storia in un linguaggio diverso. Anche chi non conosce la nostra storia può così immaginare cos’è successo a un gruppo di ragazzi che, insieme, hanno vinto tanto. Tra l’altro credo sia importante trovare punti di contatto tra teatro e sport: in questo modo gli appassionati di sport possono divertirsi anche a teatro, mentre gli amanti di teatro possono capire che anche lo sport può e sa essere interessante».

La leggenda della pallavolo

Grazie a “La leggenda del pallavolista volante”, tra l’altro “Zorro” Zorzi è tornato a essere protagonista, come detto, non più sul parquet sotto rete, ma al centro di un palcoscenico: «Nello sport - ha raccontato sempre Andrea Zorzi - la vittoria ti regala un picco di emozione molto intensa, ma allo stesso tempo fragile, visto che in pochi istanti va via».

«La sconfitta, invece, ti dà un’emozione molto più duratura, sgradevole, che si deposita come una pietra nello stomaco ed è difficile da mandare via. Nel teatro, invece, non c’è vittoria né sconfitta. Nello sport non giochi in primis per il pubblico, mentre il teatro è fatto per il pubblico; il palasport è rumoroso, mentre il teatro è buio, ma impari ad ascoltare il singolo respiro o il colpo di tosse e a parametrarti sulle reazioni del pubblico».

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