Cultura e Spettacoli / Tirano e Alta valle
Martedì 15 Ottobre 2013
C’è anche un film valtellinese
nella lunga carriera di Lizzani
Il regista morto suicida nei giorni scorsi girò tra i padiglioni di Sondalo il suo “Inverno di malato”
Tratta dal romanzo di Alberto Moravia, la pellicola fu trasmessa per la prima volta dalla Rai nel 1983
C’è stato anche un film in Valtellina nella lunga carriera di Carlo Lizzani.
Il regista romano morto nei giorni scorsi a 91 anni d’età aveva girato nel sanatorio di Sondalo “Inverno di malato” dal romanzo di Alberto Moravia pubblicato nel 1930.
Un film di un’ora per la Rai andato in onda per la prima volta il 2 aprile 1983.
Il film era il quarto episodio della serie “Dieci registi italiani, dieci racconti italiani”, che impegnò anche Gianni Amelio, Luigi Comencini, Luigi Magni, Pasquale Squitieri, Citto Maselli e Florestano Vancini.
In “Inverno di malato”, il regista spostò l’azione del racconto di Moravia dagli anni ’20 del racconto alla fine degli anni ’30, con la radio che scandisce i discorsi e i viaggi di Mussolini.
Una storia tutta dentro l’ospedale, tra i corridoi e le stanze: protagonista il giovane Gaetano (Giovanni Guidelli), ragazzino borghese con una tubercolosi ossea che non guarisce.
Il ragazzo è preso in giro dal compagno di stanza Brambilla che gli fa pesare il fatto di essere un signorino ricco di famiglia. Per guadagnarsi la stima dell’adulto, Gaetano decide di voler conquistare la coetanea inglese Polly, anch’ella ricoverata, con esiti anche ridicoli.
Nel film si vedono i malati a prendere aria pulita sulle terrazze, si sottolineano in dettaglio i meccanismi di apertura delle tapparelle e delle finestre e si mostrano le montagne che circondano Sondalo coperte di neve.
Tra gli episodi, oltre alle visite dei medici e i rapporti con sempre semplici del protagonista con gli infermieri, anche l’arrivo della madre per visitarlo.
Si trattava del secondo ingresso del cinema dentro l’ospedale. Il nosocomio di Sondalo era infatti già stato set, nel 1972, di “Una breve vacanza”, penultimo film di Vittorio De Sica, con Florinda Bolkan, Renato Salvatori e Adriana Asti.
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