Cultura e Spettacoli / Lecco città
Giovedì 31 Ottobre 2024
Alla scoperta dei musei lecchesi. Prima tappa: Villa Monastero
Villa Monastero, il Forte di Fuentes, la fornace di Barzio, Premana, i siti del Barro e il museo etnografico Alta Brianza. Solo per citarne alcuni, anzi solo per citare le primissime puntate di questo viaggio nel sistema museale della Provincia di Lecco. Come ricorda la coordinatrice Anna Ranzi, il Sistema opera affinché i musei «svolgano un servizio culturale rivolto non solo alla conservazione dei beni musealizzati, ma alla trasmissione dei saperi e delle identità del territorio, favorendo la partecipazione attiva delle comunità, con importante rilevanza sociale, al fine comune di migliorare la qualità della vita delle persone, rendendole consapevoli del loro patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico». Di qui il senso di un viaggio a tappe che è, per l’appunto, un itinerario tra le strutture, ma anche e soprattutto tra i luoghi e le comunità, tra le tradizioni e quella cultura più o meno ancestrale del Lecchese il cui senso è misura e valore di un’intero territorio. L’iniziativa, dodici puntate e due pagine ogni giovedì su La Provincia di Lecco, è realizzata in collaborazione con Galperti Cortenova, Fischer & Rechsteiner, BCC Valsassina e Corti Costruzioni.
Il gioiello Villa Monastero, fascino senza tempo
Villa Monastero a Varenna, di proprietà della Provincia di Lecco, rappresenta uno degli esempi più interessanti di dimora in stile eclettico di fine Ottocento. Affacciata sul ramo orientale del lago di Como e circondata da un giardino botanico di grande impatto scenografico, è una delle principali attrattive del territorio, anche per la sua posizione strategica. Apprezzata dal pubblico, nel 2024 fino ad oggi ha accolto più di 300mila visitatori.
La Villa nasce dalla trasformazione di un antico monastero femminile di fondazione cistercense dedicato a Maria Vergine, sorto alla fine del XII secolo per filiazione di quello di Acquafredda, nella vicina Lenno. A metà del ’500 il convento fu acquistato dalla famiglia Mornico, che ne ebbe la proprietà per più di tre secoli e la rese nota sul Lario come “Villa Leliana”. Passata in seguito ad altri proprietari, tra cui Carolina Blondel Maumari (nipote di Enrichetta Blondel, prima moglie di Alessandro Manzoni) e Walter Kees che le diede il suo attuale aspetto eclettico, nel 1939 venne donata dalla famiglia milanese De Marchi affinché divenisse bene pubblico e sede di un museo.
La Casa Museo, realizzata nel 2003, deriva dalla trasformazione del monastero soppresso e divenuto residenza patrizia nel ’600. Conserva l’aspetto di antica dimora, frutto delle sovrapposizioni degli interventi operati da diversi proprietari e propone un percorso museale diviso in quattordici sale, ognuna caratterizzata da uno stile del passato, secondo il gusto eclettico tardo ottocentesco. Il giardino botanico, si estende con un percorso di quasi due chilometri fronte lago, ed è ricco di specie anche rare: palme, agrumi, cedri, cipressi, magnolie e collezioni di ortensie, rose, glicini e gelsomini, che insieme alla consueta flora mediterranea lo caratterizzano nel suo aspetto particolare e unico.
Grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza del 2022 finanziato dall’Unione europea NextGenerationEU, è stato oggetto di un importante intervento di valorizzazione e riqualificazione. Il patrimonio arboreo è stato ricondotto al disegno e alle proporzioni originali. Anche la visita alla Villa è stata arricchita con percorsi multimediali e interattivi, con una rivisitazione delle collezioni botaniche e museali e uno specifico approfondimento riguardo il periodo monastico.
Nel corso dell’anno Villa Monastero offre ai visitatori un interessante calendario di mostre e attività culturali che si svolgono durante l’intera stagione di apertura della Casa museo e del Giardino botanico. Curate dal conservatore Anna Ranzi, le proposte culturali sono rivolte alla valorizzazione delle collezioni museali e, in alcuni casi, approfondiscono temi diversi facendo comunque riferimento a contenuti legati alle vicende storiche della dimora. Villa Monastero da anni è diventato un polo di riferimento non solo per le sue bellezze ma per tutte quelle attività collaterali che costituiscono un vero e proprio valore aggiunto per questo bene culturale sempre più “dentro” il territorio.
Villa Monastero è una vera e propria “perla” preziosa del Lario Orientale. Il Museo e il Giardino sono riconosciuti da Regione Lombardia e sono entrati nel Sistema Museale Nazionale. Fanno parte della Rete dell’800 Lombardo, di Grandi Giardini Italiani e del Coordinamento delle ville e dei musei del Lago di Como, recentemente costituitosi, oltre che del Sistema Museale della provincia di Lecco. Villa Monastero è pure un centro convegni, conosciuto a livello internazionale grazie anche ai corsi della Scuola italiana di fisica, che videro nel 1954 la presenza di Enrico Fermi (a lui è intitolata la principale sala, ex chiesa del monastero cisterciense) e il succedersi di più di sessanta Premi Nobel.
Oggi offre a enti, università e aziende la possibilità di tenere convegni, seminari, corsi di formazione e workshop in una cornice suggestiva e ricca di storia.
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