A pensar male si farà anche peccato, ma qualche volta ci s'azzecca! Bossi sulla nostra guerra guerreggiata a bombe, in Libia ha minacciato sfracelli. Bossi ben sa che noi in Libia abbiamo tanti, troppi interessi economici, molto di più di quanto ne abbiano Francia, Gran Bretagna, Usa, e Germania. Bossi ben sa che siamo nella Nato e nell'Onu. Altri stati che fan parte della Nato non partecipano alla guerra di Libia solo perché non hanno alcun interesse economico in pericolo in quella zona, o semplicemente non ne hanno di alcun tipo. Vuoi vedere allora che la guerra guerreggiata è un falso scopo, e lo scopo di questa uscita dura e tipicamente legaiola di Bossi nasconde (ma non troppo) il proposito dei leghisti di eliminare, approfittando di questa occasione, il decotto Cavaliere di Arcore e sostituirlo con l'amico di sempre di Bossi, il super economista con il cuore legaiolo professor Tremonti? Crisi pilotata, la chiameranno i mestieranti della politica, ribaltone è la sua vera definizione.
Carlo Passarotti
Bossi si prepara al dopo Berlusconi? Se non si sta preparando, certamente ci pensa. E fa bene a pensarci, perché a Bossi stanno a cuore gl'interessi della Lega e non quelli di Berlusconi. Fin che gl'interessi dell'uno e dell'altra coincideranno, l'alleanza terrà. Nel momento in cui non coincideranno più, si scioglierà. Senza rimpianti, come succede sempre in politica. La politica, nel rapporto tra partiti, è un dare e un avere. L'idem sentire sta tutto qui, il resto sono chiacchiere. Compresi (purtroppo) gl'ideali, che sono al servizio d'una causa e non il contrario. Dunque non c'è sorpresa in Bossi che diffida di Berlusconi né in Berlusconi che diffida di Bossi. Nel passato hanno già stretto e annullato patti che sembrava impossibile stringere e annullare. Nello specifico d'oggi, è senz'altro vero (sembra esserlo, agli occhi di Bossi) che la Libia rappresenta un pretesto per valutare, alla vigilia delle amministrative, se conviene di più prendere le distanze da parte della Lega verso il Pdl piuttosto che accorciare il solco delle divergenze. E pare non essere meno vero, secondo la visione di Berlusconi, che occorre valutare da parte del Pdl il costo in termini d'immagine internazionale d'una marcia indietro per calcolo elettorale. Forse sia Bossi sia Berlusconi si sono spinti troppo in avanti, e questo è il vero problema. Ritornare indietro non sarà semplice, per nessuno dei due. E Tremonti? Tremonti potrebbe risultare il mediatore giusto, nell'attesa di diventare il giusto demiurgo. Colui che sa plasmare ciò che altri sono incapaci di plasmare.
Max Lodi
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