Cara provincia
Martedì 25 Agosto 2009
Silvio si scorda di quando faceva il Perez
Ma il Milan resta sempre nel cuore del presidente del Consiglio
Qualche giorno fa il Presidente del Consiglio rilascia un’intervista a un quotidiano sportivo nella quale dice che gli stipendi dei calciatori sono eccessivi e bisognerebbe tagliarli del 50%. Giusto e sacrosanto, ma il sig. Berlusconi se ne accorge solo ora? Perché?
Guarda caso interviene nell’anno in cui la sua società ha dovuto far cassa per ripianare i debiti e non ha brillato sul mercato acquisti, mentre i diretti concorrenti sembrerebbe abbiano fatto meglio.
I casi a mio avviso possono essere: non ha più liquido da investire, non ha nessuno alle sue spalle (famiglia) che voglia interessarsi del Milan frenandolo nello spendere, oppure e forse mi sembra il più plausibile, non riesce più a realizzare ciò che nell’intervista dice: «Gullit è stato un affare, perché mi ha permesso di realizzare molti più soldi di quanto l’abbia pagato, in pubblicità per le mie TV».
Cari milanisti sperate che i giocatori continuino almeno ad arrivare al pareggio con la pubblicità, altrimenti attendetevi anni molto duri. E poi sarà vero che nel petto del Presidente batte un cuore milanista? Mah... comunque, come si diceva una volta: del suo mal ognuno pianga sé stesso. Il sig. Berlusconi è stato fra i primi, se non il primo, ad accelerare smisuratamente l’ascesa dei compensi e dei bilanci. Mi ricordo qualche anno fa di un giocatore milanista, di cui mi sfugge il nome, stipendiato 1 miliardo (lire) per stare in tribuna!
Termino e auguro buon rientro a tutti.
Giuseppe Meroni
(f. a.) Caro Giuseppe,
da milanista (quale evidentemente lei non è) posso concordare su alcune su affermazioni. Vero: è facile fare i moralisti in periodi di vacche grasse, ma non si può cancellare un passato glorioso (per noi tifosi) ma segnato da uno scialacquare degno del miglior Moratti (l’unico sceicco italiano). Non ricordo quale sia stato il giocatore pagato per restare in tribuna, ma rammento bene che questa folle corsa al rialzo degli ingaggi è cominciata quando Berlusconi faceva ciò che oggi fa il presidente del Real Madrid, Florentino Perez. Solo su una cosa mi permetto di dissentire. Il Milan resta sempre nel cuore del presidente del Consiglio. Il problema è che il portafoglio è sempre più in mano ai suoi figli che non appaiono così romantici.
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