Ci risulta molto difficile comprendere la continua levata di scudi tutte le volte che riappare all'attenzione dell'opinione pubblica italiana il richiamo alla terminologia ed al concetto di "secessione", parola "magica" dei leghisti DOC !
Nel mondo tale fenomeno si è verificato più volte e ,nella forma più plateale, come ai tempi della disintegrazione della Unione Sovietica (URSS) da cui venne tra gli altri scorporato il nuovo stato dell'Ucraina. Altri esempi sono la creazione di un Kosovo libero e la separazione consensuale di Repubblica ceca e Slovacchia (derivate dalla ex Cecoslovacchia).
Come si può constatare i confini tra gli Stati sono in continua evoluzione e non si capisce perchè sia un tabù Il solo parlarne per l'Italia dal momento che esiste un divario cronico grave tra introiti fiscali ed uscite di nord e sud, nonostante i tentativi male o mai riusciti dei politici di turno a porvi rimedio.
Allora la situazione richiede un provvedimento radicale. Se non vogliamo seguire le idee di Bossi perchè ritenuto non abbastanza affidabile per le sue teorie politico- economiche, ricordiamo che a monte c'è un teorico e maestro stimato e affidabile come il prof Gianfranco Miglio! Crediamo che,almeno di Costui la gente si possa fidare.
Vittorio Binda, Fernando Togni
Lecco
La vostra lettera è argomentata con dati oggettivi. Ma la storia non si può fare soltanto con i manuali e la calcolatrice. Non sta a chi vi risponde entrare nel merito di un dibattito che è oggettivamente presente in una larga fascia della popolazione (e che va quindi rispettato) ma una obiezione è fin troppo facile. Non c'entrano i 150 di storia del Paese ma - tecnicismo per tecnicismo - resta il fatto che una secessione, in un momento economico tanto difficile, potrebbe avere conseguenze devastanti. Ed è per questo, probabilmente, che neppure i "titolari" della proposta - la Lega dura e pura - vanno oltre gli slogan da comizio.
Ernesto Galigani
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