Herr Peer Steinbrück, candidato della Spd alla Cancelleria tedesca, con disprezzo teutonico ha detto: «Gli italiani hanno eletto due clown» (Grillo e Berlusconi). A mio parere, due clown sono sempre meglio di un imbianchino austriaco.
Carlo Maria Passarotti
I tedeschi dovrebbero ogni tanto dare una rinfrescata alla loro memoria storica. Riguardare le tinte del passato. Non scordare la vernice di cui cosparsero l'Europa e il mondo. Avere, insomma, il senso dell'umiltà, rispettare gli altri, evitare supponenze e arroganze. Ma non ci riescono. La considerazione verso se stessi rimane infinitamente superiore alla considerazione verso gli estranei a se stessi. Un difetto endemico in una nazione (in un popolo) che, a proposito d'autostima, pensa d'essere predestinato a guidare il resto del mondo. La Germania dimentica che cos'era quando cadde il Muro di Berlino, di quali aiuti necessitò, chi le venne in soccorso.
Cioè l'Europa, Italietta compresa. Detto questo a tutela del nostro residuale amor patrio, va aggiunto che, se vogliamo parlare di clown, il discorso a casa nostra si farebbe lungo e con una presenza affollata di titolati al ruolo. Lo sappiamo bene, però sono cose di cui vogliamo discutere tra di noi, come nelle famiglie in cui attorno al tavolo della cucina ci si dice di tutto, ma guai se qualcuno ne dice qualcosa fuori della porta.
Per concludere: le critiche tra quanti hanno diritto a rivolgersele sono un incitamento al meglio, le accuse da quanti non ce l'hanno sono un'istigazione al peggio. Portano infatti a ignorare il contenuto d'un rilievo a causa dell'inaccettabilità del contenitore. La Germania è un inaccettabile contenitore di non inaccettabili contenuti.
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