in quest'epoca di mercato globale, anche l'arte, finora rimasta in una sua nicchia esclusiva e protetta, esce dalle gallerie e se va peregrinando in sedi che solo qualche anno fa avrebbero scandalizzato.
A parte le grandi fiere, dove le gallerie hanno uno stand e presentano i loro autori come si venderebbe un detersivo o una crema di bellezza, si trovano mostre nelle farmacie degli aeroporti, nei bar che fino a ieri avevano la pedana per la lap dance, nei negozi di abbigliamento, nei conventi di frati, nelle librerie, e ultimamente anche in concessionarie di automobili, con lo slogan che olî e acquerelli - per non parlare di installazioni - devono diventare “accessibili” a tutti.
Questa fruibilità dell'opera d'arte (sempre che di tale cosa si tratti) non fa che abbassare il livello già scarso degli artisti e del materiale in circolazione, e allontana la gente dall'arte vera, dai capolavori dei grandi - ce ne sono anche di viventi, checché se ne dica - e dalla conoscenza della storia della pittura e della scultura.
Oggi ogni cosa deve essere “alla portata di ognuno”, ma così si finisce per svilire il prodotto, senza educare prima l'acquirente sul valore artistico dell'opera esposta. Così il confine tra un bel quadro e una crosta alla “Teomondo Scrofalo” diventa sempre più labile.
Orfeo Cerutti
Lecco
Caro Cerutti,
non trovo così disdicevole portare l'arte fuori dai luoghi canonici come gallerie e musei, il problema forse è un altro, la sempre minore capacità di giudizio critico su questo o quell'artista da parte di chi organizza questi “eventi alternativi”. Oggi chiunque può dirsi pittore o scultore dopo aver frequentato un corso del comune, basta poi vantare la conoscenza del proprietario di un ristorante o di un autosalone è il gioco è fatto, si entra nel mercato. Spesso però non è bello ciò che è bello ma ciò che piace - specie in un mondo opinabile come quello dell'arte contemporanea - e in molti si portano a casa una crosta, poi magari più amata di un acquerello di Cézanne.
Vittorio Colombo
[email protected]
© RIPRODUZIONE RISERVATA