ho seguito in streaming su Youtube con il fiato sospeso l'incredibile impresa dell'uomo volante Felix Baumgartner, che a 43 anni si è concesso il lusso di saltare nel vuoto da 39 mila metri! Non mi ero mai interessato fino ad ora ai cosiddetti “sport estremi”, ma il record “stratosferico” di Baumgartner rappresenta non solo una sfida assoluta, ma anche una prova contro se stessi che dà spunto a parecchie riflessioni.
Da sempre l'uomo è stato affascinato dal volo e nei secoli si sono succeduti parecchi “uomini volanti”, frutto di tecniche più o meno dilettantesche ma sempre volte a coronare finalmente il sogno proibito.
Baumgartner, paracadutista dell'aviazione austriaca, si era già lanciato da ogni possibile e immaginabile “picco”, ma ora ha superato perfino la fantasia di noi uomini normali, compiendo un'impresa degna del genio di Jules Verne fidandosi soltanto della propria forza fisica e soprattutto mentale, che l'ha portato, lui che soffre di claustrofobia, a rimanere “imprigionato” per più di due ore in una capsula trascinata nel cielo da un pallone pieno di elio.
Viene da pensare ai traguardi incredibili che l'uomo può raggiungere con la volontà.
Il paracadutista volante, che ha promesso alla fidanzata che d'ora in poi si limiterà a pilotare elicotteri, è un esempio per tutti noi, che ci lasciamo abbattere da minimeavversità senza lottare.
Arturo Pau
Lecco
Caro Pau,
il corpo umano rimane una miniera di sorprese, la volontà lo può pilotare al meglio e costringerlo a superare prove all'apparenza insormontabili come il record di Baumgartner. Ma anche lui, chiuso nella capsula a quasi 40 chilometri dalla Terra, si è reso conto di quanto l'uomo rimanga un'entità trascurabile rispetto al resto dell'universo, dicendo, un attimo prima di lanciarsi, «devi arrivare così in alto per capire quanto sei piccolo». Però, in quei 4 minuti a 22 secondi di caduta, come era capitato con lo sbarco sulla Luna, l'Uomo ha fatto un enorme balzo in avanti nella stima di se stesso.
Vittorio Colombo
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