Cara provincia
Sabato 29 Agosto 2009
L’estate finisce e settembre ci dirà...
La crisi se ne andrà? Lo scopriremo soltanto vivendo
L’estate sta finendo e la crisi se ne va... sembra questo il "leit motiv" dell’ultimo scorcio di stagione: come dicono gli esperti, gli indicatori segnalano l’inversione di tendenza, ma questo, siamo grandi abbastanza, non ci va! Lei, la crisi, duettando tra le rime farà: «Ahi settembre, tornerò»!
Passera, lo conosciamo bene, dice che al nostro Paese servirebbe una scossa: chi gliela darà? L’elettroencefalo politico, perennemente piatto, d’estate si squaglia tra gossip, diete mirabolanti, la canotta leghista ci ha fornito gli unici sussulti per qualche dibattito, il che è tutto dire.
Come era bella, linda, tre lustri fa ha fatto sognare, la ritenevo una sorta di classe operaia arrivata in paradiso, poi col tempo, sbiadì. Già trent’anni fa l’Alberto, non da Giussano, ma da Domodossola sbraitava coi romani, e gli slogan dovrebbero lasciare il tempo che trovano, invece... Ora la canotta si tramuta sempre più in drappi da esibire sul doppiopetto, temo che possano essere equiparati all’altro, prossimo festeggiato, finito nelle mire bossiane anni fa.
Che dire poi del test cadréga Superato a pieni voti, ovvio, occupandone il più possibile, prenotandole per il futuro, potere da affermare.
Ricadute per il Nord? Peccato, la spinta propulsiva venuta dal basso si è arenata arrivando nell’alto, non si è rinnovata o non ha voluto rinnovarsi, le occasioni, magari dolorose, c’erano.
Vedremo se le impressioni di settembre saranno positive o lasceranno presto il posto a giornate uggiose. Chi darà la scossa? Pierfurby che scalpita? Veltroni che fa autocritica? Cossiga e Scalfaro coach delle rispettive fazioni? L’estate sta finendo, in spiaggia di ombrelloni non ce ne sono più, farebbero comodo anche in città, o meglio pensare ai paracadute?
Luca Cattaneo
(f. a.) La scossa? Forse ci vorrebbe un volto nuovo, possibilmente non la signorina Serracchiani. «Non è Debora», si potrebbe chiosare tanto per restare nelle metafore canzonettistiche, caro Luca. Se dobbiamo sperare in Cossiga e Scalfaro due presidenti della Repubblica emeriti (una definizione che sa già di muffa) stiamo freschi. Settembre ci dirà. Ci dirà se la crisi sta finendo e se il Cavaliere continuerà a stare in sella. Più che Al Bano qui c’entra Alfano, inteso come lodo che passerà al vaglio della Corte Costituzionale e se venisse bocciato potrebbero essere guai per il premier. In quanto a Bossi, in attesa dell’arrosto (vedi alla voce federalismo fiscale) va avanti con il fumo. Se pagherà lo vedremo la prossima primavera con le regionali. Altrimenti i lumbard intoneranno «Maledetta primavera». E comunque, «lo scopriremo solo vivendo». Cordialità
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