questa frase "La riconferma, da parte del Sindaco, che la nuova Giunta, si ricostituirà sulla base del “perimetro” di forze che lo hanno eletto e sostenuto, rappresenta una positiva smentita, per tutti coloro che in questi mesi e in questi giorni hanno operato per un diverso esito". Era il 21 settembre 2012. Così Alessandro Magni, consigliere comunale indipendente eletto tra le fila di Sel e Prc. Tra virgolette, le ragioni dell'interruzione (o sospensione?) dello sciopero della fame portato avanti a settembre per dieci giorni per l'insopportabile mancata nomina del nuovo assessore al Bilancio.
Il problema è che il sindaco Virginio Brivio ha operato una scelta diversa. Il rimpasto di Giunta avvenuto in queste ore ne è la plastica dimostrazione. La "casella" occupata dalla "sinistra", allora era Mario Moschetti, è stata eliminata.
Al di là del merito, delle logiche di spartizione, delle casacche e delle bandiere, la speranza è che quest'ennesimo ceffone convinca gli strateghi delle "sinistre" locali a darsi da fare in Consiglio. Ruolo che, ad oggi, è stato ricoperto poco e male. Eppure di spazi ce ne sarebbero, eccome. Ad esempio far da tramite tra chi sta fuori dal "palazzo" e chi vi siede, trasmettendo documenti, battendo uffici, recuperando atti e delibere, pretendendo risposte. È una speranza. Non una promessa, a quelle ci pensa già il sindaco.
Qui Lecco Libera
La sinistra faccia i suoi conti. Ma a preoccuparci è più che altro la sensazione che manchi una visione globale sul futuro della città. Con le casse sempre più vuote, a Lecco la maggioranza sembra navigare a vista. L'opposizione? Quella è proprio assente.
Vittorio Colombo
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