Cara provincia
Domenica 12 Luglio 2009
La sicurezza, polizia locale e intercettazioni
Di certo oggi si può dire che di polizie ne abbiamo fin troppe, d’incerto rimane il livello della sicurezza.
La parola sicurezza nel nostro paese è stato in molti casi lo slogan che ha consentito in generale al centro destra ed alla Lega soprattutto al Nord, di raccattare molti voti. Qualche giorno fa a Torino il sottosegretario Davico di fronte a migliaia di agenti di polizia locale (una delle poche forze organizzate a livello territoriale) ha ricordato che la legge di riforma della polizia locale non rientra tra le priorità del governo. Intanto però si chiede ai sindaci attraverso decreti e ordinanze varie di far fronte all’emergenza clandestini e non solo. Non vi pare una bella contraddizione ?
Salvatore Dionisio
Una delle tante. Un anno fa il neo ministro dell’Interno Maroni chiese stanziamenti anche (forse soprattutto) per avere più uomini e più mezzi nelle forze dell’ordine. Ma le sue richieste confliggevano con quelle di altri dicasteri e Tremonti, che tiene la cassa del governo, dovette mediare. Cioè dare di meno a tutti. A qualcuno, addirittura niente. La legge di riforma della polizia locale è un’altra questione, dibattuta da tempo e con punti di vista assai diversi. Non ci s’intende, infatti, su che cosa dovrà esattamente essere in futuro la polizia locale. In pratica, se aumenteranno oppure no i suoi compiti e fino a che punto d’autonomia le amministrazioni pubbliche potranno spingersi nell’eventualità di potenziarla. Di certo oggi si può dire che di polizie ne abbiamo fin troppe, d’incerto rimane il livello della sicurezza. Tant’è vero che si è insistito per arruolare volontari che risultino di supporto alle forze dell’ordine ufficiali, cosa che evidentemente suona di parziale resa da parte dello Stato, incapace d’assolvere a un compito primario qual è quello della tutela dei cittadini.
Che poi le paure collettive siano esagerate o, come si ama dire, più percepite che reali, non sembrerebbe affatto circolando nelle città. Il microcrimine continua a essere diffuso, e siccome proprio in ragione della sua capillarizzazione tocca da vicino ogni realtà urbana, grande o piccola che sia, gli italiani se ne fanno intimorire. Ovvio che ne consegua una larga accettazione, anche da parte di quanti ne farebbero volentieri a meno e non hanno fatto a meno di criticare ronde et similia nel passato. Non è dunque questo a sorprendere. A sorprendere è che la maggioranza di centrodestra, risoluta a privilegiare la sicurezza di ciascuno, abbia dato alla Camera il via libera a una legge sulle intercettazioni che finirà per privilegiare chi attenta alla sicurezza di tutti. Perché sia stata varata, ce lo devono ancora dire. Ma forse non possono.
Max Lodi
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