L'ultimo caso scoppiato che vede coinvolta la Lega e che riguarda l'appropriazione indebita dei fondi che lo Stato ha concesso al partito provoca in me un inasprimento di quel sentimento di rigetto verso la politica ed i politici. Non se ne può più.
Parlando nello specifico devo dire che ho sempre avuto il dubbio che la Lega Nord fosse soprattutto incarnata nel suo leader e fondatore Umberto Bossi ed i fatti mi hanno dato ragione, the family con i soldi in cassa amministrava il menage familiare, ripianava debiti e spesucce varie dei diversi componenti, questp è quanto si apprende dalle testimonianze e dai primi accerttamenti. Ora il deprufundis pubblico del senatur è praticamente un'ammissione dei misfatti.
E dico, ma quale complotto? I complotti sono trame ordite ad arte per destabilizzare, qui c'è un palese comportamento scorretto della famiglia Bossi. Ed ora la farsa delle dimissioni quasi si volesse rivoltare la frittata e far apperire come un nobile gesto un atto dovuto. Dulcis in fundo la dichiarazione del Renzo Bossi alias il "trota" il quale ha del resto detto che aveva già pensato di abbandonare lo scranno in Regione in quanto si annoiava a morte, non oso chiedermi cosa abbia prodotto in tutto questo tempo e meno ancora non oso immaginare gli emolumenti percepiti.
Ora mi chiedo a costui spetta pure il tfr o peggio qualche pensioncina?
Romano Valsecchi
Gentile lettore,
quello che è successo alla Lega Nord è la conferma di come nessun movimento si possa sentire immune dalle tentazioni. E la notizia non può che ingenerare un sentimento di rabbia nei confronti della gente comune, già lontana dalla politica e che adesso rischia di esserlo ancor di più.
Ci vuole pulizia. La questione morale deve tornare a essere al centro della vita di chi ci governa e amministra. Solo così, leader e partiti potranno sperare di ritrovare la fiducia - ora più che mai ai minimi termini - dei cittadini.
Edoardo Ceriani
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