"Liberate Barabba!": questa citazione del Venerdì Santo, è esplosa nella mia mente quando ho visto in televisione la cronaca della protesta del Coisp contro la sentenza dei giudici sui colleghi poliziotti condannati per aver picchiato a morte il giovane Federico Aldrovandi.
Mi ha colpito come il cieco spirito corporativista abbia di fatto negato e giustificato comportamenti e reati condannabili e condannati. Si è confuso il limite della giustizia italiana, che non riesce ad essere uguale e giusta verso tutti i cittadini, con il corporativismo ed un concetto personalistico della stessa. I reati sono reati e vanno colpiti; la solidarietà umana è comprensibile ma non cancella il reato.
L'immagine di Federico, morto nel sangue, ha davvero reso il senso dell'errore clamoroso del Coisp, che è un sindacato e, come tale, ci interroga tutti sul rischio di difendere l'indifendibile.
Gli errori vanno contestati e se sono dei reati vanno puniti, ma il vago senso populista della giustizia non può degenerare in comportamenti come quelli che abbiamo visto in tv.
La solidarietà alla mamma del ragazzo, che dopo otto anni si è rivista uccidere il figlio, andrebbe sostenuta da tutti i cittadini.
Le regole democratiche, di cui la giustizia è uno dei perni fondamentali, vanno salvaguardate e non date in mano all'impulsività del momento o peggio a corporativismi inaccettabili.
Valerio Colleoni
La manifestazione di protesta sotto le finestre dell'ufficio della mamma di un ragazzo ucciso è stata indubbiamente meschina e ha destato l'indignazione anche del governo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA