La giustizia italia. Enzo Tortora: ancora non hanno detto il perché della sua persecuzione. Scuse nemmeno te le sogni.
Andreotti: ha dovuto girare procure e tribunali italiani per quindici anni con il marchio di mafioso. Assolto senza scuse e per non pagarlo lo hanno ritenuto colpevole di collusione mafiosa fino al novanta perche teneva rapporti con le persone elette in Sicilia (quasi fosse colpa sua se in Sicilia da oltre cento anni le mafie sfornano milioni di adepti). Berlusconi: da 15 anni inseguito dai magistrati come una lepre.
E' di questi giorni la sentenza per il delitto di Meredit a Perugia. Dopo quattro anni di carcere un giudice dice che non hanno commesso il reato. Quattro anni sono 1460 giorni al costo medio di 120 euro al giorno per il mantenimento di un detenuto in Italia, fanno un totale di 175.000 euro, per due fanno 350.000 euro di soldi buttati senza contare le spese di Tribunale.
Restando nella nostra zona vorrei solo ricordare la recente chiusura dopo otto anni per prescrizione dei reati del caso Riva (canile di Merate) infamato e depredato del suo lavoro additato alla pubblica gogna per una assurda storia di cani morti o abbandonati.
Claudio Ratti
Lecco
Lei mette insieme questioni diverse ma il discorso di fondo non è sbagliato, nel senso che questa giustizia ha un sacco di problemi. Il più grave dei quali, a mio giudizio, è quello della lentezza. Non mi scandalizza la revisione di una sentenza, sta nella logica delle cose e giustifica l'esistenza stessa di ulteriori gradi di giudizio. Mi fa specie, tuttavia, che arrivino, in molti casi, dopo anni e, soprattutto, dopo vite spezzate. E la formula della prescrizione - cui si può rinunciare ma nessuno allunga volontariamente la propria agonia - non è degna di un paese (giudiziariamente) civile. Se la giustizia fosse più veloce, creda, potremmo ricominciare ad utilizzare la lettera maiuscola.
Ernesto Galigani
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