vorrei rispondere alla lettrice sig.ra Franca Ferri, che da questa pagina ha rivolto l'ennesimo invito a chiedere sempre ricevute fiscali e fatture. Io sono un medico e devo confessare che spesso mi sento un ladro. O, meglio, mi sento complice di un furto. Mi spiego: immaginiamo che vengano da me due clienti, a entrambi i quali rilascio una fattura da cinquanta euro. Il primo è “uomo di mondo”, conosce i suoi diritti, usa la sanità abbastanza spesso da accumulare nel corso dell'anno spese superiori alla franchigia, ha un reddito sufficientemente alto da consentirgli di scaricare queste spese dalle tasse.
Questo paziente potrà “scaricare” la mia fattura da cinquanta euro, per cui potrà detrarre dalle tasse il 19% di quella cifra, pari a nove euro e cinquanta centesimi. In sostanza, la visita gli sarà costata poco più di quaranta euro. Il secondo paziente invece è “alla buona”, la sanità la usa poco, sia quella pubblica per non gravare sulla mutua, sia quella privata che può permettersi a fatica, il suo reddito appunto è piuttosto basso, le tasse le paga col modello 730, che si limita a firmare. Per farla breve, il secondo paziente non scarica la mia fattura, per cui la visita gli è costata tutti i cinquanta euro che mi ha dato. Io sono a posto con la mia coscienza e posso dire a tutti che io non frodo il fisco. No, il fisco no, non lo frodo. Ma sono sicuro di non aver frodato il secondo paziente, o quanto meno di non essere stato complice del fisco nel frodarlo? Allora io vorrei dire alla sig.ra Ferri e a tutti quelli che trovano il tempo per scrivere ai giornali che dovrebbero anche trovare il tempo per scrivere ai loro deputati e senatori per stimolarli a cambiare certe leggi.
Antonio Attanasio
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