mi permetto di reagire alla lucida analisi del suo giornale in merito alla ipotesi che il Pd aiuti il senatore uscente Antonio Rusconi, terzo classificato alle Primarie Pd lecchesi, a riavere il suo scranno.
Cosi' facendo non si sacrificherebbe soltanto il secondo classificato Gian Mario Fragomeli, ma soprattutto la volonta' di 1347 persone che hanno preferito lui agli altri. Peggio, ci si farebbe beffa della buona fede e delle preferenze espresse da circa 4000 elettori, me compresa, che il 29 dicembre abbiamo raccolto l'appello del Pd a scegliere i nostri candidati a rappresentarci in Parlamento, che abbiamo versato anche un piccolo contributo per sostenere queste primarie, ben felici di farlo perche' stavolta la scelta spettava a noi e non alla cerchia ristretta dell'apparato.
Dando la nostra preferenza a due under 40 noi elettori Pd lecchesi avevamo evidentemente gia' scelto di avere al massimo 2 deputati e O senatori. Del resto diciamo sempre che le camere sono gemelle, quindi non e' affatto vitale la presenza di un senatore lecchese. Per di più potremmo anche avercelo in coalizione, se Sel candidera' al Senato Tino Magni.
Se comunque fosse stato cosi' necessario far emergere la candidatura sia di un deputato sia di un senatore sarebbe bastato strutturare diversamente le primarie, chiedendoci di scegliere tra due liste distinte di aspiranti deputati e aspiranti senatori.
Fatte le primarie, non devono più trovare spazio le pressioni di chi ha il potere per farle (magari a salvaguardia di privilegi a cui e' difficile rinunciare) e le logiche di compensazione tra correnti interne. Altrimenti perche' ci hanno chiamato a scegliere?
Lettera firmata
Costa Masnaga
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