Purtroppo è morta, la bimba che il papà aveva dimenticato chiusa dentro l'auto. L'argomento è subito diventato oggetto della discussione mediatica, e aspettiamo al più presto il suo infittirsi con una serie di sentenze favorevoli o sfavorevoli. Favorevoli al giudizio ultimativo nei confronti del genitore, che ha commesso un'enormità imperdonabile. Oppure in qualche modo comprensive verso di lui, vittima di un modo di vivere così frenetico da causare tragedie come questa. La moglie ha già perdonato il marito, lo ha perfino dichiarato, e questo dovrebbe bastare a far calare il silenzio su una vicenda privatissima, che invece il pubblico dominio ha acquisito a sé con la triste voluttà ormai ben nota.
Maria Crugnola
Il pubblico dominio ha poco rispetto dei fatti privati. Talvolta non ne ha nessuno. Dire tuttavia pubblico dominio non è riferirsi a qualcosa d'estraneo a ciascuno di noi. E' indicare un'area che viene creata con un certo profilo, e si manifesta d'un certo contenuto, ed esercita un'influenza d'un certo tipo in virtù delle indicazioni che riceve da noi. Dal pensiero prevalente nella maggioranza di noi. Perciò prendiamoci delle responsabilità. E prendiamo questo caso, quest'ennesimo caso di pubblicità non richiesta, per dire che di fronte a una tragedia familiare ad ottenere prevalenza dovrebbe essere la pietà. Non si deve giudicare mai, secondo il Vangelo. E si fa fatica a dargli retta. Ma ci sono alcuni casi in cui il non giudizio viene da sé, io credo che venga da sé, e non c'è neppure bisogno d'attenersi al Vangelo per ascoltare questa voce. Basta dar retta alla sensibilità naturale che ci appartiene. L'episodio di cui stiamo parlando è uno di questi casi. E non c'è nulla meglio del silenzio, che lo possa scortare verso il suo doloroso prosieguo. Sarà doloroso per tutt'e due i genitori: per il papà che non riuscirà a darsi pace tranne che nell'affidare alla preghiera la sua disperazione, se la fede lo assisterà; per la mamma che avrà nel cuore la crepa per la perdita della figlia, e la crepa per l'angoscioso struggimento del marito. Non c'interessa d'entrare nello specifico d'una storia che ha avuto l'epilogo della morte d'una bambina, ci dovrebbe interessare un esercizio meno distratto e saltuario della misericordia. La misericordia non ricerca la causa d'un errore, sia adopera per evitarne altri. E' un gesto di spiritualità dal risvolto concreto, e lo si compie nella riservatezza. Non sempre il compito dei mass media è di violarla, la riservatezza. Non lo è quasi mai, a pensarci bene. La riservatezza non è una notizia, è un diritto.
Max Lodi
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