curioso per natura, mi sono sempre dedicato a diverse attività, accumulando negli anni una cultura non accademica ma “disegnata” su misura, in base alle passioni che ho sempre inseguito. Per mia scelta mi sono sempre tenuto fuori dai cosiddetti “giri”, indispensabili alla mentalità italiana corrente per avere entrature nei posti giusti, fare carriera e ricevere questo o quel beneficio, ma ho coltivato spesso in silenzio diverse frequentazioni artistiche oltre a infinite letture.
Per cui mi sento domandare spesso: «Ma come fai a sapere tutte queste cose? Dove trovi il tempo di leggere tutti quei libri? Non dormi mai?». La risposta è semplice: basta non avere legami fissi, figli, suoceri, parenti vari, frequentare poco i bar, ma solo persone entusiaste di qualcosa, decidere sempre e consapevolmente della propria vita e soprattutto abolire la televisione. Ho calcolato che soltanto evitando la visione di due o tre telegiornali quotidiani si guadagna un'ora e mezzo di vita libera al giorno, vale a dire 547,5 all'anno, pari a ben 22 giorni da utilizzare per leggere libri, ascoltare musica, bere un bicchiere di buon vino con un amico/a, o fare una passeggiata nella natura. Con infinito beneficio, mentale e fisico.
Alberto Fumagalli
Lecco
Caro Fumagalli,
la sua lettera è sorprendente, racconta una persona di rigore quasi militaresco, e di coerenza adamantina. La sua descrizione di sé mi ricorda quella degli eruditi di un tempo, chiusi nella biblioteca dei loro palazzi o ville e pronti a dar sfoggio di cultura nei salotti aristocratici o in quelli della bohème artistica. Lo star troppo coi libri però, può alla lunga far perdere il contatto con il mondo reale, con il rischio di brutte sorprese nel momento di metter fuori la testa. Il mondo di oggi non sarà bellissimo, ma proprio persone come lei servono a criticarlo in maniera costruttiva e a offrirgli idee nuove, attinte dalla una grande avventura culturale come è la sua.
Vittorio Colombo
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