Dicono i politici e anche la gente comune: «A me non piace la Merkel perchè fa gli interessi della Germania». Deve fare gli interessi di chi, degli italiani, di Cipro, della Lituania? Negli ultimi anni abbiamo venduto l'agricoltura, l'industria agro-alimentare, la siderurgia e stiamo vendendo anche il turismo, noi non abbiamo politici che fanno gli interessi dell'Italia. Tutti a parlare di grandi ideali, belli da sentire, ma irrealizzabili. Nessuno mette in agenda cose concrete, piccole, ma reali. Noi costruiamo il ponte di Messina senza autostrada tra le due sponde. Siamo capaci di importare pomodori e fragole dall'Olanda. Cara Angela concreta, pragmatica, a volte - è vero - anche zuccona che sta tutelando gli interessi degli imprenditori, degli operai, delle casalinghe e dei pensionati tedeschi, io controcorrente ti voglio bene.
Gianfranco Longhi
Anche noi vorremmo una Merkel, ma quando se ne profila la sagoma la guardiamo in tralice. E non vediamo il momento che si dissolva. È stato così con Monti, che della Merkel ricalcava il profilo politico, pur essendo un premier di nomina tecnica. Monti che ci salvò dal fallimento - potevamo finire come la Grecia d'allora e Cipro d'oggi - e Monti poi non messo in salvo da alcuna critica. Anzi, crocifisso da quelli che gli avevano caricato sulle spalle la loro colpevole croce. Tutti contro il vampiro, riconoscenza zero. Perciò è apprezzabile l'ammirazione verso una statista straniera, ma è purtoppo inutile ai fini d'una eventuale imitazione nostrana: non siamo un Paese che vuole permettersi simili figure istituzionali. Preferisce permettersi solo figurine, figuranti, figuracce.
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