apcom
Martedì 30 Novembre 2010
Università/ Ddl, passano diversi emendamenti: corsa contro tempo
Università/ Ddl, passano diversi emendamenti: corsa contro tempo Stretta parentopoli. Esperti esterni: governo sotto.Voto alle 20
Roma, 30 nov. (Apcom) - È una corsa contro il tempo quella intrapresa dai deputati della maggioranza per approvare già questa sera - mentre nel centro di Roma ed in diverse altre città italiane dilagano le proteste di studenti e ricercatori - il ddl di riforma dell'università: dal pomeriggio l'assemblea ha di nuovo ripreso la discussione per votare gli emendamenti degli ultimi cinque dei 25 articoli complessivi. Attorno alle ore 19 sono previste le dichiarazioni di voto, in diretta tv, e subito dopo il voto finale: dopo il via libera di Fli è molto probabile che l'Aula dia la sua approvazione.Tra gli emendamenti approvato stamani vi è quello, annunciato dalla maggioranza, che dispone un giro di vite sulle cosiddette `parentopoli' all'interno degli atenei. Se il testo dovesse diventare legge, dal prossimo anno "non si potranno avere parentele fino al quarto grado per partecipare ai concorsi, anche per ricercatori e assegnisti, con un professore appartenente al dipartimento o alla struttura che effettua la chiamata; o con il rettore, il direttore generale o con un consigliere di amministrazione dell'ateneo". Dal Miur hanno specificato che "l`Idv aveva proposto fino al 3° grado".Subito dopo, però, la maggioranza si è di nuovo spaccata: stavolta è accaduto per uno dei dieci emendamenti presentati dai finiani (a firma dell'on. Fabio Granata e sottoscritto, nel corso della discussione, anche dal deputato Pd Angelo Quartiani), relativo agli assegni di ricerca individuati da università ed istituzioni scientifiche. La modifica, che ha visto il governo battuto, prevede che per determinare gli assegni di ricerca la commissione accademica in carica può avvalersi di esperti esterni "senza oneri aggiuntivi" a carico dello Stato (il testo auspicato dalla maggioranza prevedeva, invece, "nuovi o maggiori oneri").
© RIPRODUZIONE RISERVATA