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Martedì 22 Dicembre 2009
Riforme/Napolitano 'sferza' partiti.Bersani:Dialogo in Parlamento
Riforme/Napolitano 'sferza' partiti.Bersani:Dialogo in Parlamento Esortazione di Schifani. Pdl 'guarda' a gennaio. No di Di Pietro
Roma, 22 dic. (Apcom) - "Necessarie" anche se il clima non appare ancora "propizio". Nel suo saluto alle alte cariche dello Stato, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano entra nel vivo della discussione sulle riforme che sta tenendo banco nel confronto politico. Il capo dello Stato parla alla luce degli accenni di dialogo tra maggioranza e opposizione, ma chiede uno scatto ulteriore. Uno scatto che, per Napolitano, deve tenere anche conto della "compressione" subita dal Parlamento sotto il peso di un "innegabile" potere del governo.Parole che vengono affiancate da quelle del presidente del Senato, Renato Schifani, che esorta a imboccare la via delle riforme "per dare piena autorevolezza a tutte le istituzioni" ed evitare che "l'antipolitica e l'antiparlamentarismo" si nutrano "di un antagonismo alla stessa democrazia".Per ora il dialogo tra centrodestra e centrosinistra c'è, sebbene a distanza, e dall'aggressione al presidente del Consiglio in poi, non sembra più tra sordi. Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, sa che deve fare i conti con chi, all'interno del partito, mette in guardia dagli inciuci. La sua, comunque, resta un'apertura cauta. "La parola dialogo - spiega - non mi piace, la trovo 'malata', non si fa capire. E tanto meno mi piace 'inciucio'. Preferisco confronto, accordo o disaccordo, nella trasparenza e nella chiarezza". Di certo per lui non serve nessun vertice con Silvio Berlusconi, perché il posto "giusto" per discutere c'è già ed "è il Parlamento". Precondizione resta comunque il no a leggi ad personam.Contro qualsiasi ipotesi di confronto, indipendentemente da come lo si voglia definire e dal luogo in cui si debba attuare, resta il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro secondo cui "chi dialoga con questo governo è come Pilato".
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