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Sabato 26 Dicembre 2009
Natale/ Per festeggiare spesi 3,2 miliardi di euro
Natale/ Per festeggiare spesi 3,2 miliardi di euro Cia: "La crisi non svuota le tavole degli italiani"
Roma, 26 dic. (Apcom) - Secondo le prime stime della Cia, non c`è stato il tanto temuto crollo nei consumi alimentari che sono cresciuti , in quantità, dello 0,5 per cento. Vince ancora una volta la tradizione e il "made in Italy". Niente spese folli.Salmone, ostriche, caviale e frutta esotica con il contagocce.Bene vini e spumanti nazionali che battono lo champagne. In crescita i dolci, con panettoni e pandori che hanno fatto la parte del leone.A Natale la crisi non ha colpito le tavole degli italiani che per imbandirle hanno speso poco più di 3,2 miliardi di euro. Una festa che è stata trascorsa da nove famiglie su dieci a casa con parenti o amici. E' questo il primo bilancio della Cia-Confederazione italiana agricoltori sui consumi alimentari per il cenone della vigilia del 24 dicembre e per il pranzo del 25 dicembre che hanno registrato, in quantità, una crescita dello 0,5 per cento rispetto al 2008, mentre la spesa, in termini monetari, è aumentata dell`1,2 per cento nei confronti allo scorso anno. Consumi che, comunque, hanno visto affermarsi ancora la tradizione e il "made in Italy" a discapito di prodotti come lo champagne, il salmone, le ostriche, il caviale, la frutta esotica che si sono venduti con il contagocce.La spesa alimentare - secondo le stime della Cia - è stata così ripartita: in 1,1 miliardi di euro per carni e pesce, di 630 milioni per primi piatti e per il pane, di 500 milioni per dolci (con panettoni e pandori che hanno fatto la parte del leone); 420 milioni per vini e spumanti (per il 94 per cento italiani), 350 milioni per formaggi e salumi (molti dei quali a denominazione di origine) e 210 milioni per frutta fresca o secca.Non è, quindi, stato un Natale opulento, ma neanche tanto"freddo" sotto il profilo dei consumi alimentari. Le vendite,come qualcuno paventava, non sono andate a picco. Gli italianinon hanno rinunciato a festeggiare a tavola, anche se gliacquisti, rispetto agli anni passati, sono stati molto piùoculati. E questo soprattutto a causa della crisi economica edelle preoccupazioni che suscita presso le famiglie del nostroPaese.Dalle prime stime si ricava, infatti, che - sottolinea la Cia -gli italiani, sempre più attenti ai conti, proprio per unaprecaria situazione economica e, in particolare, per i prezzi increscita, hanno indirizzato i loro acquisti verso prodottienogastronomici più abbordabili sotto l`aspetto economico. Nellastragrande maggioranza nazionali e tipici delle feste natalizie.Pochi, quindi, i cibi di "fascia alta". Un vero "stop" alle spesefolli.Una buona performance si è avuta dai vini, soprattutto i rossi.Secondo le stime della Cia, si sono stappate circa 80 milioni di bottiglie, con una crescita del 1,8 per cento rispetto allo scorso anno. Bene anche gli spumanti che hanno registrato un aumento negli acquisti del 2,1 per cento e ancora una volta hanno battuto in maniera schiacciante lo champagne.La Cia sostiene che per gli acquisti dei prodotti agroalimentari consumati durante le feste natalizie, le oltre 23 milioni di famiglie italiane si sono rivolte in prevalenza alla grande distribuzione commerciale (56 per cento), seguita dai negozi tradizionali (24 per cento), dai mercatini locali (18 per cento), e da internet (2 per cento).
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