Copenaghen/ Terzo giorno summit, aspettando una mossa della Cina

Copenaghen/ Terzo giorno summit, aspettando una mossa della Cina Allarme aumento temperature, è il decennio più caldo

Roma, 9 dic. (Apcom-Nuova Europa) - Si apre a Copenaghen il terzo giorno della conferenza sul clima nell'attesa di una "risposta" o di una proposta dalla Cina. I dati ieri diffusi informano che il decennio 2000-2009 è stato "molto probabilmente" il più caldo della storia nel mondo. Ma appare anche chiaro che non si arriverà ad un trattato sui cambiamenti climatici. "Impossibile", ammette il direttore generale dell'Agenzia internazionale dell'Energia (AIE, Nobuo Tanaka, ma invoca "un impegno molto forte" della Comunità internazionale per la riduzione delle emissioni ad effetto serra, che convinca anche il settore privato a impegnarsi negli investimenti necessari.Dopo la 'svolta anti-emissioni' dell'amministrazione Usa, la Conferenza sul clima aspetta una reazione dell'altro grande paese inquinatore, la Cina. Intanto i paesi in via di sviluppo (il G77) protesta un testo preparato dalla Danimarca che "minaccerebbe" il successo dei negoziati: riprende l'obiettivo largamente condiviso di limitare l'aumento del riscaldamento globale a 2 gradi, punta ad una riduzione del 50% delle emissioni mondiali entro il 2050 rispetto al 1990 o del 58% rispetto al livello del 2005. I Paesi ricchi si assumerebbero il compito di ridurre dell'80% le loro missioni. Ma il progetto raccomanda un "picco" per le emissioni dei Paesi in via di sviluppo - lasciato in bianco - al di là del quale questi dovranno cominciare a ridurre le emissioni. Uno scenario a cui si erano già opposti Cina, India, Brasile e Sudafrica in una riunione a Pechino a fine novembre.

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