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Martedì 15 Dicembre 2009
Berlusconi/Maroni oggi parla alle Camere."Oscurare siti violenti"
Berlusconi/Maroni oggi parla alle Camere."Oscurare siti violenti" La Russa: stop contestazioni ai comizi
Roma, 15 dic. (Apcom) - Le questioni relative alla sicurezza del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, saranno oggi al centro dell'audizione del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta e del Direttore del DIS Gianni De Gennaro, davanti al Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica. Ma il ministro dell'Interno ROberto Maroni - che stamattina riferirà sull'episodio alle Camere riunite - ha escluso che l'aggressione al premier ad opera di uno psicolabile domenica a MIlano sia stata causata da un 'buco' di sicurezza. Invece l'azione del governo punta ora verso gli ambienti che sarebbero responsabili di fomentare la violenza. Così Maroni auspica provvedimenti per bloccare certi siti internet e pagine di Facebook. La questione di se e come oscurare i siti violenti "se sarà il caso" sarà esaminata già nel Consiglio dei ministri del 17 dicembre. Secondo Maroni, Berlusconi a Milano "ha rischiato di essere ferito gravemente, di essere ucciso". La Procura di Roma indaga per istigazione a delinquere su due gruppi di Facebook che inneggiano a Massimo Tartaglia, l'uomo che ha ferito Berlusconi. Sarebbero pericolosi alcuni messaggi presenti nelle pagine web denominate '10, 100, 1000 Massimo Tartaglia' e un'altra in cui si sottolinea 'Berlusconi a morte'. Gli investigatori hanno avuto incarico di identificare i creatori, i responsabili, dei due gruppi di discussione. Inoltre, è stato chiesto ai gestori del social forum, di bloccare i dati delle pagine in oggetto.E il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha lanciato una proposta di legge "che punisca chi si permette di manifestare e disturbare durante manifestazioni politiche. Nessuno mi leva dalla testa che quella persona ieri sera sia stata agitata dalle contestazioni della piazza". L'idea del ministro è quella di estendere la norma che prevede da uno a tre anni di reclusione per chi contesta comizi durante i 30 giorni di campagna elettorale a qualsiasi manifestazione politica.
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