BRUXELLES - Si terrà domani, a margine della ministeriale Ocse a Parigi, un nuovo incontro trilaterale Ue-Usa-Giappone sul nodo della sovraccapacità produttiva nell'acciaio. E' l'ultimo tentativo per cercare di stoppare l'imposizione di dazi americani su acciaio e alluminio, che scatterà anche per l'Ue salvo una poco realistica conferma dell'esenzione venerdì primo giugno.
La commissaria al commercio Cecilia Malmstroem ha però già avvertito che anche nell'ipotesi migliore in cui gli Usa evitassero i dazi, "realisticamente mi aspetto che comunque vogliano imporre una qualche sorta di tetto alle esportazioni Ue". Il nodo, ha spiegato la commissaria, "è se questo sia un tetto 'hard', ovvero limiti al volume oltre a cui nessuna ulteriore esportazione sarebbe possibile, oppure 'soft', in base a cui resterebbero possibili export supplementari ma sottoposti a dazi". La seconda opzione "danneggerebbe di meno" la siderurgia europea. La reazione Ue, quindi, "dipenderà dalla natura e dalla gravità dalle misure" Usa, ha ribadito Malmstroem. Se saranno quote, sarà più leggera.
Nel caso dei dazi al 25% sull'acciaio, l'Ue ha già pronte le contromisure con tariffe doganali su prodotti simbolo Usa come i jeans Levi's, le moto Harley Davidson, il burro di arachidi e il Bourbon. Se invece saranno quote restrittive alle importazioni europee, la Commissione, ha spiegato Malmstroem, preparerà "un nuovo regolamento di attuazione" che includerebbe "misure di riequilibrio sulle importazioni dagli Usa basate sulla lista" dei prodotti 'simbolo' "ma a un livello significativamente inferiore rispetto a quello che sarebbe se gli Usa imponessero i dazi anziché le quote". La palla, fanno notare a Bruxelles, è in ogni caso nel campo degli Usa e, nonostante i numerosi contatti anche a margine della ministeriale Ocse a Parigi con Wilbur Ross e Robert Lighthizer, "la decisione finale verrà presa dallo stesso presidente Trump", ha sottolineato la stessa commissaria. Il trilaterale di domani a Parigi, in cui sarà coinvolto anche il Giappone, è il terzo in questo formato, dopo quelli di dicembre e di marzo, quest'ultimo tenutosi a Bruxelles.
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