SKOPJE - Il presidente della commissione europea Jean-Claude Juncker, che ha cominciato ieri a Skopje un giro nei Balcani occidentali, ha esortato la Macedonia a risolvere definitivamente la lunga disputa sul nome con la Grecia, aprendo in tal modo la strada all'avvio del negoziato di adesione con la Ue. "Concludete il lavoro con la Grecia. Non siamo venuti qui per annunciare una data d'inizio del negoziato di adesione, ma per dirvi che siete sulla buona strada e che se continuate cosi' con l'attuazione del programma di riforme, in pochi mesi consentirete alla Commissione e al Consiglio europeo di raccomandare l'apertura della trattativa", ha detto Juncker in una conferenza stampa congiunta al termine di un colloquio con il premier macedone Zoran Zaev.
La Macedonia, ha osservato, ha fatto enormi progressi ma sono necessari altri sforzi per continuare il processo di avvicinamento e integrazione nell'Unione. Il premier Zaev da parte sua ha ribadito la disponibilità del suo governo a negoziare per arrivare a un accord con Atene, ma una soluzione - ha sottolineato - "deve rispettare la dignità e l'identità di entrambi i popoli" macedone e greco. Juncker, che è accompagnato dal commissario Ue all'allargamento Johannes Hahn, ha incontrato in serata anche il presidente macedone Gjorgje Ivanov.
Dopo la Macedonia il presidente della commissione ha in programma di visitare Albania, Serbia, Kosovo, Bosnia-Erzegovina, Montenegro. L'ultima tappa del suo giro nella regione sarà a Sofia, dove il primo marzo - presente anche l'Alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza Federica Mogherini - incontrerà leader dei sei Paesi dei Balcani occidentali. Obiettivo della visita dei vertici di Bruxelles è ribadire l'appoggio alla prospettiva europea per tutti I Paesi della regione.
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