Sport / Lecco città
Mercoledì 21 Settembre 2016
Zamboni, allenatore per la causa
«Io resto il preparatore del Lecco»
Il sostituto dello squalificato Cuoghi preferisce il profilo basso sul suo ruolo in panchina. «Traduco le indicazioni che ricevo, non ci metto nulla del mio. Sul lavoro sì che mi faccio sentire»
È lui il vice allenatore del Lecco, anche se ne avrebbe fatto volentieri a meno. Il preparatore, classe 1986, del Lecco, Gian Piero Zamboni, ha un passato da attaccante bluceleste (è cresciuto nelle giovanili), che, pur provenendo da Sondrio, lo lega indissolubilmente alla causa aquilotta.
Ma ora non è solo del fisico che deve preoccuparsi, ma, almeno la domenica, anche della tattica. Anche se lui, in vista della trasferta Bolzano e delle prossime gare, si schermisce: «Sono e resto il preparatore atletico. Ho il tesserino per allenare anche in serie D, ma io mi limito a eseguire quanto mi ordina mister Stefano Cuoghi. È lui l’allenatore. Io sono quello che cerca di tradurre in campo le sue indicazioni, ma non ci metto del mio. Ci mancherebbe. Di mio metto solamente poche parole dette nei momenti giusti. Non mi vedrete certo gridare per tutta la partita. Non è il mio compito. Mentre da preparatore, state tranquilli, mi faccio sentire… Comunque, lo devo ammettere, stare in panchina domenica è stata davvero molto emozionante. Soprattutto per la risposta dei tifosi».
Insomma Zamboni spera di tornare presto a fare solo il preparatore. E allora cerchiamo di capire come stia, fisicamente, questo Lecco che, domenica contro il Pontisola, ha corso per tutti i 94 di gioco senza troppi problemi.
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